E’ un periodo di scoperte, questo, per me.
In effetti, vivendo a Firenze, sono parecchio avvantaggiata: la zona che mi circonda è ricca di paesaggi, paesi e panorami che facilmente emozionano.
Dopo aver scoperto Prato, ruotando il timone poco più verso ovest e allungando di un po’ il tratto, sono arrivata a Cerreto Guidi, una piccola cittadina, sui colli che circondano Empoli e da cui si gode una vista a 360 gradi sul panorama che spazia dalle colline pettinate dai filari verdi delle vigne circostanti, fino alle Alpi Apuane, se si alza lo sguardo verso la direzione del mare.
La famiglia Medici aveva buon gusto (basti pensare alle varie residenze in cui soggiornava, tra Firenze e la provincia) e non a caso a Cerreto Guidi costruì una Villa, proprio in cima al Colle dove sorge il paese.
Usata come dimora in tempo di caccia, fu poi la residenza di Isabella, figlia di Cosimo I, che qui trovò la morte in modo misterioso: secondo la leggenda si trattò di un caso di femminicidio (strangolata dal marito per adulterio) ma molto più probabilmente solo per malattia (come recenti studi hanno chiarito, polverizzando gli aneddoti e le fantasie che hanno accompagnato le storie raccontate ai bambini del luogo e l’aria magica della villa)!
Tra l’altro, ogni estate, a luglio il paese celebra La notte di Isabella e ricorda l’arrivo della nobildonna a Cerreto Guidi, dove andò sposa, e ricorda il triste evento della sua morte, con una celebrazione ricca di eventi a carattere rinascimentale, che si concludono con uno spettacolo finale davanti ad un palcoscenico di eccezione: i Ponti Medicei della Villa.
Il mese di luglio, per Cerreto Guidi, è un mese così intenso e fitto di eventi che spesso chi lo visita ha la fortuna di viverne contemporaneamente più di uno!
Il fine settimana scorso, per esempio, è stato ricco di eventi eno-gastronomici e non, che si sono sovrapposti dando la possibilità di fare un’esperienza completa e per tutti i gusti a chi era presente:
la sagra del papero e del cinghiale (con un’affluenza che arriva a 700 coperti al giorno), Rubino Mediceo (concorso di promozione del vino locale, curato anche dall’Associazione Italiana Sommelier), il Mestolo d’oro e perfino la battitura del grano e la fiera dei trattori antichi.
Quando in casa Profumodimamma si è scoperto la ricchezza di eventi, immaginate bene che non potevamo perderci la festa dei trattori antichi e della mietitura, uno spettacolo a cui non è facile assistere per chi vive in città!
Ad essere sincera, i legumini erano sì incuriositi dai trattori e da come da un fascio di spighe si ottengono i chicchi di grano, ma sono stati entusiasti soprattutto della sfilata di tutti i trattori per strada.
Purtroppo non tanto per l’idea dei mezzi usati e dalla loro storia, ma più che altro per il tormentone dell’estate di tale Rovazzi, che canta di ‘Trattori in tangenziale’ e di ‘Selfie mossi’.. 🙂
Per me, appassionata di arte bianca, invece, la battitura è stata davvero interessante. Devo ammettere che il livello di rumore era un po’ alto, tra macchine trebbiatrici e trattori
in funzione, ma il fascino di questa tradizione agricola mi ha incuriosito come una bambina:
sono rimasta ad osservare i covoni di grano che fanno lo scivolo all’incontrario per entrare nella macchina, sono rimasta come ipnotizzata davanti al movimento dei complicati ingranaggi a vista, e mi sono ritrovata spolverata della pula di scarto che il vento faceva svolazzare per aria e faceva sfuggire alla parte che l’avrebbe chiusa nelle presse..
E per finire, l’incanto è stato osservare i sacchi che si riempivano piano piano di grano, che esce come un fiume dall’altra estremità della trebbiatrice, con la stessa intensità con cui le braccia del contadino alimentano la macchina di covoni.
La serata è poi proseguita con l’annuale sfida gastronomica del paese: Il Mestolo d’oro.
Da anni ormai, le quattro contrade si sfidano ai fornelli e presentano i loro piatti ad una giuria tecnica e a tutti coloro che partecipano alla degustazione itinerante nel centro del paese e che votano, con un’apposita scheda, il simbolo della contrada che li ha deliziati maggiormente.
Quest’anno, l’organizzazione mi ha invitato alla degustazione e con molta curiosità e onore ho fatto parte della giuria tecnica!
Nonostante il primo imbarazzo dopo aver scoperto che il tavolo imbandito proprio vicino alla piazza centrale del paese, sarebbe stata la nostra postazione, è stato emozionante e molto piacevole poter assaggiare le quattro specialità proposte quest’anno. La degustazione, l’attenzione rivolta a percepire i sapori, le consistenze, gli accostamenti ed il fatto di condividere queste sensazioni con gli altri giurati (i docenti dell’Istituto Alberghiero di Montecatini Valerio Nesti e Sergio Mati ed Enrica Palandri del blog Una cena con Enrica) è stata un’esperienza davvero particolare!
Quest’anno le contrade si sfidavano a suon di antipasti e primi, che spaziavano da piatti molto originali come lo sformato di porri, zucchine e patate su dadolata di melanzane, cipolla e pomodori secchi (preparato dalla contrada di Santa Maria a Pozzolo), oppure una vellutata di fagioli con cozze e salvia fritta alla pasta di acciughe (opera della contrada di Caracosta), ai più tradizionali Pici all’Aglione (preparati dalla contrada di Porta Palagio) e per finire un passato di ceci con crostini alle erbette (realizzata da Porta Fiorentina).
E’ stato duro stilare una classifica, che rendesse giustizia a tutti quanti, ma alla fine siamo riusciti a individuare il piatto che ci aveva colpito di più.
Il nostro voto, sommato a quello della giuria popolare, ha decretato due Mestoli d’Oro! A pari merito si sono classificati primi le contrade che avevano presentato gli antipasti (Santa Maria a Pozzolo e Caracosta) e un pari merito anche alle due contrade rimanenti.
Alla fine della serata, mentre stavamo tornando verso casa, Cerreto Guidi ci ha salutati con uno spettacolo mai visto prima: una collina illuminata dai fari dei trattori antichi impegnati in una speciale aratura notturna in uno scenario ancora più suggestivo dato dalla notte ormai inoltrata.
Ringrazio la Proloco di Cerreto Guidi, per l’invito alla manifestazione e le Calugi Sisters, Chiara e Marta, che ci hanno fatto da esperte Cicerone alla scoperta di questo gioiellino, immeritevolmente poco noto.
1 Comment
Cara Gaia, noi ti ringraziamo per aver accettato l'invito e per aver portato tutta la famiglia a visitare Cerreto. Siamo state molto contente di avervi potuto raccontare qualcosa del nostro paese!!Un abbraccio, Chiara
21 Luglio 2016 at 21:17