Ho conosciuto MTC grazie a Eleonora e Gaia.
Avevo visto l’interpretazione del pane dolce del sabato (challah) a casa della mia omonima celiaca e mi era rimasto nel cuore il post e la bellissima foto nell’introduzione della ricetta originale, opera di Eleonora. Rappresentava una coppia di morbide trecce di pane dolce realizzato per festeggiare il sabato ebraico su uno sfondo in cui si elevava un candelabro a sette braccia, uno dei simboli più antichi della religione ebraica.
Come avrete capito anche dall’ultimo post, le culture diverse dalla mia mi hanno sempre incuriosito.
Non si tratta di una curiosità morbosa, ma di voglia di conoscere di più cio’ che non mi appartiene, per farlo un po’ mio e per riuscire a capire meglio chi ha altre abitudini, perché non si smette mai di imparare e perché la conoscenza è alla base perfino della pace.
La challah era stata proposta da Eleonora come la sfida MTC del lontano ottobre 2012. All’epoca non avevo ancora capito bene cosa fosse MTC, cosa significasse sfida e quali fossero le regole del gioco, ma fu quella l’occasione che mi incuriosì, insieme agli incoraggiamenti e l’entusiasmo della mia omonima celiaca, che me ne aveva sempre parlato come una scuola di cucina, più che di una gara!
Per cui, quando il mese scorso Eleonora ha vinto di nuovo la sfida (questa volta in compagnia di Michael), sono stata contentissima. In un certo senso, lei è stata la mia madrina e imparare da lei ancora una volta è un grande onore che abbiamo tutti.
Questo mese, per semplificare le cose (potrebbe sembrare) non c’è da preparare una particolare pietanza, ma da utilizzare il miele. Il nettare degli dei, il lavoro paziente di miliardi di api nel mondo, l’ingrediente di cui gli orsi non potrebbero fare a meno, insieme a Winnie the Pooh e al Dottor Meyers, che accompagna Eleonora nell’avventura del blog da qualche mese e di cui ci domandiamo come avevamo fatto prima senza.
Il miele.
Che può essere usato dovunque: antipasti, primi, secondi, contorni e dessert.
Che è di mille varianti (come mille sono gli alberi e i fiori su cui svolazzano le api) ed è difficilissimo da abbinare senza il rischio di rovinare il tutto.
Anche questo mese, un aiuto fondamentale è quello della Dani, con il suo poster da stampare:
Nella marea di possibilità che il miele apre, dopo un primo momento di ansia dovuto al timore di sbagliare abbinamento, di sbagliare miele, di fare qualcosa di troppo dolce oppure troppo salato, alla fine mi sono ricordata di un accostamento di sapori che è diventato familiare.
Lo è diventato perché non fa parte della mia storia di bambina, ma della storia di bambino del mio compagno, ed è diventato familiare perché adesso è spesso la merenda dei nostri pargoli.
Non è niente di complicato, trattasi semplicemente di: una fetta di pane spalmato con una crema di sesamo e miele, completato da uno strato di sottilissime fette di mela.
Un merenda che è allo stesso tempo sana, golosa e nutriente.
Per MTC la merenda di casa si è trasformata nel ripieno di tanti cioccolatini.
Il periodo è propizio (San Valentino è dietro l’angolo) e così il prezioso miele di acacia dalla fetta di pane di è spostato dentro uno scrigno di sottile cioccolato.
I cioccolatini danno sempre tanta soddisfazione (almeno ad una golosona come me), ma riesco a farli solo una volta l’anno.
Mi domando perché e non me ne capacito, visto come sono versatili e come è facile sbizzarrirsi con i ripieni. E poi, con l’attrezzatura giusta e gli stampi sembra davvero di poter fare concorrenza a quelli delle cioccolaterie.
Quando mi torna in mente perché, ormai è troppo tardi.
Il danno è fatto e la cucina è devastata!
Scrigni di cioccolato con miele, sesamo e mele
per una ventina di cioccolatini
300 gr di cioccolato fondente di qualità (ho usato un Valrhona 61%)
3 cucchiai di crema di sesamo
1 cucchiaio di miele di acacia
uno spicchio di mela
Per il temperaggio del cioccolato preparare una spatola a gomito e un raschietto (o tarocco da pane), il termometro da cucina ed un piano di marmo.
Il cioccolato, per essere temperato, deve essere portato a tre diverse temperature, in modo abbastanza rapido, così da eliminare le cristallizzazioni del burro di cacao e rendere la superficie finale del cioccolatino lucida e liscia.
Per il cioccolato fondente queste temperature sono 50, 27-28 e 31-32 gradi (io non le ricordo mai a memoria, e così anche questa volta me le sono appuntate su un foglietto, posizionato in modo strategico sul muro di cucina).
Per prima cosa taglia il cioccolato in scaglie uniformi con un coltello affilato e sciogli il cioccolato al microonde per un minuto alla massima potenza. Mescola e prosegui per altri 10 secondi per volta, mescolando tra un’infornata e l’altra fino a che il cioccolato non è sciolto e la temperatura è di 50 gradi.
A questo punto versane un terzo in una ciotola, l’altra parte sul piano di marmo e impugna spatola e raschietto: distribuisci il cioccolato in modo circolare sulla superficie con la spatola a gomito e riporta verso il centro il cioccolato che è sul bordo, con il raschietto.
In qualche passaggio il cioccolato dovrebbe essere arrivato a 27 gradi: te ne accorgi perché comincia ad essere più denso. Rovescialo nella ciotola con il terzo tenuto da parte e mescola. LA temperatura dovrebbe essere così risalita a 31 gradi.
Il temperaggio è fatto.
Versa il cioccolato nello stampo dei cioccolatini e riempi completamente ogni cavità.
Rovescia lo stampo. Questa è la parte che mi piace di più: il cioccolato che cade a pioggia sul piano di marmo.. come vorrei stare là sotto a bocca spalancata!
Ripulisci la superficie dello stampo con il raschietto e tieni da parte a raffreddare. Puoi mettere anche lo stampo in frigo, ma coprilo con della carta forno per proteggerlo dall’umidità.
Nel frattempo prepara il ripieno: mescola crema di sesamo e miele e in un’altra ciotola conserva i minuscoli pezzettini di mela, tagliati in quadretti di 3 mm circa.
Usando un sac-a-poche, che puoi fare da solo avvolgendo a cono della carta forno, riempi ogni cavità dello stampo fino a metà con la crema di sesamo e miele. Poi aggiungi un paio di pezzettini di mela per ogni cioccolatino.
Tempera nuovamente il cioccolato e rovescialo sullo stampo, in modo da sigillare bene ogni cioccolatino. Ripulisci con il raschietto e aspetta che si solidifichi.
Dopo una mezz’ora sbatti con forza lo stampo sul piano e magicamente i cioccolatini (da far concorrenza alle migliori cioccolaterie della città) saranno pronti.
Con il cioccolato avanzato, potete creare facilmente riccioli e sigari di cioccolato, anche solo nel tentativo di raschiarlo via dal piano di marmo!
Poiché la mela non è stata trattata in alcun modo, i cioccolatini vanno consumati entro un paio di giorni al massimo.
Sono sicura che non sarà un problema.
Con questi cioccolatini (che potreste pure fare in tempo a regalarli per la festa degli Innammmorrrrati), partecipo alla sfida MTC 54 lanciata da Eleonora e Michael
20 Comments
Fantastici questi cioccolatini!!! E dovevi vedere la devastazione della mia cucina l'anno scorso, quando abbiamo fatto i baci… un delirio!!! 😀
12 Febbraio 2016 at 13:39Bravissima davvero!
Mapi, si dice…mal comune mezzo gaudio anche in questi casi?!?!
12 Febbraio 2016 at 18:28In effetti anche anno scorso feci lo stesso macello, ed il bello è che me ne dimentico quasi subito. Ecco, vedi? Non è passata ancora una settimana e già avrei voglia di rifarne altri..
Per il momento mi trattengo.
La cioccolata ovunque, per ora, può attendere un altro po'!
Grazie e a presto!
Non sono la sola a fare pasticci in cucina col cioccolato da temperare! Devono essere ottimi
12 Febbraio 2016 at 13:43Eh, si, Maria… Hai visto che 'troiaio' che ho fatto???
12 Febbraio 2016 at 18:26Ma i risultati sono stati molto apprezzati! E' che per fare 20 cioccolatini ci ho messo metà mattina, e per finirli, molto meno!
:-*
Ma che bella idea racchiudere la merenda dei bimbi in un cioccolatino e che gusti insoliti!
12 Febbraio 2016 at 21:06Per il casino in cucina, io riesco a fare anche di peggio :-))
Grazie Cristina! In effetti sono tante le condizioni che portano alla devastazione delle cucine… però lo sforzo di ripulire ne vale decisamente la pena!
14 Febbraio 2016 at 14:23Bello sapere di essere la "madrina" MTC di tanti. Bello anche che una cosa così fammiliare come la merenda da bambino di tuo marito si trasformi in un cioccolattino così ben eseguito.
13 Febbraio 2016 at 4:23Su Michael, guarda, non so neanche io come ho fatto a fare senza, fino a sette mesi fa. Ormai in questo tempo è diventato una presenza imprescindibile per me.
Per la cucina, hem…mi dispiace, però come ha detto Mich sul gruppo fb, avresti dovuto chiamarci, ti avremmo lasciato tutto splendente 🙂
Bellissima esecuzione. Grazie.
Eleonora carissima,
14 Febbraio 2016 at 14:26sono stata proprio contenta di questa sfida, e pensa che ultimamente, per ogni pietanza che preparo mi viene da pensare se il miele ci potrebbe stare bene.
Non ho ancora osato metterlo da nessun'altra parte, ma il terreno ormai è fertile!
grazie dell'apertura mentale!
Complimenti Gaia, per questa meraviglia cioccolatosa… che goduria!!!!
13 Febbraio 2016 at 13:59Grazie a te di essere passata! Ti ho fatto venire voglia di cioccolato?
14 Febbraio 2016 at 14:27Grandissima Gaia! Mi piacciono da morire! Anche io sono un'appassionata di cioccolatini e li faccio un paio di volte all'anno, ma devo vincere una resistenza di fondo…che è quella che dimostrano le tue foto! Anche se io, non avendo il piano di marmo, faccio il temperaggio per inseminazione e quindi parte del casino me lo risparmio!
13 Febbraio 2016 at 16:25Bellissima proposta la tua, e mi piace così tanto l'idea di questa merenda genuina a base di pane e miele! Ma la crema di cui parli è la tahina o un'altra cosa? Mi piacerebbe davvero provare a farli!
Beh, allora mi puoi capire!
14 Febbraio 2016 at 14:29Adoro il cioccolato, ma spesso mi limito a comprare quello buono e a sgranocchiarlo così senza dover distruggere la cucina!
Proverò il suggerimento per provare il temperaggio per inseminazione, magari così riesco a farli un po' più spesso!
Per il resto, si: la crema di sesamo non è altro che tahini.
Grazie!
15 Febbraio 2016 at 18:29P.S.: appena arrivati dei nuovi stampi in policarbonato…non vedo l'ora di provarli! 🙂
I cioccolatino sono davvero belli e mi consolo leggendoti e guardando le foto. quando preparo qualcosa con il cioccolato, anche solo una semplice ciambella la mia cucina si trasforma in un campo di battaglia… e alla fine impiego mezzo pomeriggio solo per ripulire il trambusto combinato…ma guardando questi piccoli gioiellini che ha preparato direi che nel tuo caso è valsa la pena!
14 Febbraio 2016 at 19:11Ciao Mile,
20 Febbraio 2016 at 9:16si, la cucina con il cioccolato si devasta sempre: anche solo l'operazione di tagliarlo in scaglie ti fa ritrovare scaglie nei posti più impensati..
Però, si, ne vale la pena. Quando si tratta di cioccolato: sempre!
😉
…ma cosa sono questi cioccolatini!?!? Che goduria!
15 Febbraio 2016 at 13:45Ciao Tamara! Si, una goduria!
20 Febbraio 2016 at 9:17quando l'anno scorso è uscita la sfida sui cioccolatini ero in piena fase di trasloco: dal residence alla nuova casa a singapore e dalla vecchia casa ad una specie di magazzino di lusso per i mobili in italia. il rimpianto per non averli potuti preparare era stato mitigato solo dalla promessa che li avrei fatti in futuro, "perchè con tutto il tempo libero che avrò a sing sing". ora è passato un anno, sono di nuovo di fronte a dei cioccolatini e non c'è nulla, neppure la foto della devastazione della cucina, che mi possa consolare. Qui non ho speranze di cucinare nulla che non sia qualcosa di veloce e non complicato e sulla qualità degli ingredienti alzo le mani. Ma ti assicuro che se solo fossi in condizioni minimamente diverse, avrei iniziato da qui. Perchè il sesamo e il miele schiudono le porte del gusto e dei sensi e la mela è un tocco di originalità che intriga e incuriosisce. E la realizzazione "praticamente perfetta" chiude il cerchio della bontà. bravissima!
20 Febbraio 2016 at 1:47Cara Ale,
in effetti temperare il cioccolato a Sing Sing non deve essere facile, tra caldo e umidità.
Per cui non ti sentire in colpa: non ti resta che aspettare una trasferta sui nostri lidi per provarci!
Oppure, un prossimo incontro de visu ! 🙂
baci
20 Febbraio 2016 at 9:20Lavorone da urlo, complimenti!
24 Febbraio 2016 at 15:34