Ci sono riuscita.
Dopo anni (e saranno forse tre) che avevo i bicchierini di alluminio nascosti dietro i bicchieri da tavola, sono riuscita a tirarli fuori e usarli nel modo più appropriato.
Si, perché in questi tre anni, sono usciti dal pensile solo per:
– reggere dei bastoncini per augurare Buona Pasqua (ed era anno scorso)
– cuocere a vapore dei tortini di pane al cioccolato e mirtilli (ed era pure prima).
In realtà i bicchierini suddetti nascono per essere l’involucro in cui lievitano e crescono i babà.
Ma come capita spesso con tutto ciò che mi sembra difficile (la stessa cosa è capitata quando mi sono ritrovata con il mio primo pezzetto di pasta madre in frigo), dopo l’entusiasmo iniziale, mi prende un certo timore e indugio, indugio, indugio.
Poi capita l’occasione.
E per far capitare le occasioni, sto scoprendo con tanto piacere, l’MTC è un asso.
Così, ho ripreso in mano i bicchierini e ho fatto questi babà, seguendo alla lettera la ricetta di Antonietta.
Se così si può dire, la mia massima creatività (in un periodo non facile) l’ho espressa nella bagna:
ho aromatizzato lo sciroppo con scorza di arancia e semi di vaniglia.
Tengo sempre in freezer un barattolino contenente un prezioso mix:
la scorza di arancia bio (che come una formichina grattugio in inverno, tutte o quasi le volte che mangio un’arancia) e lo zucchero in cui conservo le bacche di vaniglia che ho usato per farne l’estratto. Poi, quando serve il profumo di arancia.. il barattolino si apre come uno scrigno!
La versione del babà che ho fatto è senza una goccia di alcool: non potevo mica rischiare di ubriacare i legumini!!
Per la crema, invece, ho preferito una versione più leggera della classica crema all’uovo.
Semplicemente ricotta, addolcita con un po’ di zucchero e resa più compatta con un foglietto di gelatina.
Le amarene, sono quelle dell’orto, e mi sa che si vede pure. Gelosamente custodite in dispensa da agosto, dopo il bagno di sole con cui si sono sciroppate, appena colte dall’albero!
Babà con crema di ricotta e amarene
per 10 babà
300 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
metà cucchiaino di sale
Lievitino
Sciogli il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastali con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lascia lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito (o un po’ di pellicola). Ci vorrà meno di un’ora.
Primo impasto
Se usi l’impastatrice, versa in una ciotola il resto della farina (230 g), versarci il lievitino spezzettato e le 3 uova. Impasta con il gancio ed aggiungi il latte rimanente un cucchiaio alla volta, in modo da non rendere l’impasto molle. Quando l’impasto è formato, e risulta morbido ma tenace, copri di nuovo con la pellicola e lascia lievitare per circa un’ora e mezzo, fino al raddoppio.
Secondo impasto
In una ciotolina lavora il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungilo al primo impasto, un cucchiaio alla volta facendolo assorbire bene prima di aggiungere il successivo. Lavora fino a che l’impasto è simile ad una crema, si aggrappa al gancio e fa il velo: cioè, se staccandone un pezzetto con le mani leggermente unte, riesci ad aprire l’impasto senza che si strappi e a tirarlo fino a renderlo sottilissimo, proprio come se fosse un collant.
Ungi bene con il burro gli stampini da babà monoporzione.
Per formare i babà, ungiti le mani e taglia una pallina alla volta, strozzando l’impasto tra pollice e indice, del peso di circa 60 grammi. Per capire se la dose è quella giusta, considera che deve arrivare a circa metà dell’altezza del bicchierino.
Appoggia gli stampini su una teglia e lasciali lievitare in forno spento con luce accesa fino a triplicare di volume (la cupolina deve arrivare un dito sopra il bordo dello stampino).
Accendi il forno a 200°, inforna la teglia con i bicchierini, stando attenta che non si rovescino…
Io ho provato a metterli direttamente sul ripiano a griglia del forno. Peccato che non tutti nascono con un equilibrio da trapezista (ed io, modestamente, non lo nacqui cit.), e così qualche babà mi è miseramente caduto e ruzzolato.. 🙁
Abbassa subito a 180° e cuoci per 20 minuti. A metà cottura, se scuriscono troppo, copri con un po’ di alluminio. A me i babà sono rimasti un po’ pallidini.. ho il dubbio che il timer del forno stia perdendo colpi..
A cottura ultimata lascia intiepidire per 10 minuti, poi staccali delicatamente dagli stampini con un movimento rotatorio, a testa in giù (quella del bicchierino, non la tua, eh?!?) e mettili in una ciotola larga.
Per la crema:
400 gr di ricotta
2 gr di gelatina (1 foglio)
40 gr di zucchero a velo
Ammolla il foglio di gelatina in un po’ di acqua fredda. In una ciotola, mescola la ricotta con lo zucchero. Riscalda due cucchiai di ricotta nel microonde e scioglici la gelatina strizzata. Rimetti la ricotta nella ciotola con quella rimasta, versa in una tasca da pasticcere e conserva in frigorifero almeno un’ora prima di servire.
Per la bagna all’arancia e vaniglia
1 litro di acqua
400 gr di zucchero
la buccia grattata di metà arancia
metà bacca di vaniglia
(oppure qualche cucchiaino di zucchero aromatizzato con scorza d’arancia e semi di vaniglia).
In una pentola, sciogli lo zucchero nell’acqua. Metti tutto sul fuoco e fai sobbollire per circa 10 minuti.
Lascia raffreddare, poi versa in una ciotola larga passandolo attraverso un colino.
Quando i babà sono freddi, immergili nella bagna, a testa in giù, in modo da ammorbidire prima la calotta, poi lasciali sgocciolare in un vassoio e ripeti dopo un quarto d’ora per inzupparli un altro pò.
Per la decorazione
Taglia il babà a metà, farcisci con un ciuffo di ricotta usando la tasca da pasticcere con la bocchetta rigata e aggiungi qualche amarena per decorare. Lucida con un po’ di marmellata di albicocche (ps. io me ne sono dimenticata… rischio il fuori concorso??)
Con questi babà partecipo alla sfida n.39 dell’MTC: il BABA’
English version
I finally got the chance to make my own babà, a leavened brioche soaked in a sweet rhum syrup, which is a traditional dessert in Naples, south of Italy.
It is traditionally filled with cream, but I preferred to have a lighter version, then I used ricotta cheese, instead. I decorated it with sour cherries, the ones left in the precious jar I made last summer, just after having picked them from the tree!
Babà filled with ricotta cheese and sour cherries
serves 10 babà
300 g strong flour
3 eggs
100 g butter
100 g milk
25 g sugar
10 g yeast
half teaspoon salt
Firt step
Dissolve the yeast in 50 g of lukewarm milk and 1 teaspoon of sugar. Add 70g of flour (all ingredients taken from the total amout needed) and knead a little. Cover with a dump teacloth or cling film and let it double in size.
It will need less then an hour, depending on your room temperature.
Second step
In case you have an electric machine, put the remaining flour (230 g) in the bowl, add the dough in pieces and 3 eggs. Use the kneading attachment to mix and add the remaining milk, one tablespoon a time.
You must not get the dough weak: let it be soft and firm before adding more milk. Stopping the machine and flipping it upside down with a spatula may help.
When the dough is ready, cover with cling film and let it rise for about one hour and half, or until it doubles in size.
Third step
In a little bowl, mix soft butter with sugar (20 g) and salt. Add it to the rised dough, a tablespoon at a time. Make sure it has been absorbed well until adding the next. If not, you might weak the dough.
You may know when you can stop kneading, by making the windowpane test: oil your fingers, then cut a piece of dough and try to stretch it with the fingers into a thin translucent membrane.
If the dough doesn’t break, it means the glutine is developed and you’ve kneaded well. At this point the dough should look like a kind of elastic silky cream.
Grease well the glasses-like-mold of the babà, oil your hands and cut a ball of dough, by squeezing it between thumb and index. The ball should be about 60 gr and fill almost half of the mold.
Lay the molds on a baking sheet and leave them in the oven, turned off but with the light on. Wait until the balls triple in size (the cap must reach half inch above the mold line).
Preheat oven at 400F (200C), gently put the baking sheet in, then reduce to 350F (180C). Bake for about 20 minutes or more. Cover with aluminium foil at half lengthway in case they turn too brown.
To be honest, my babà are rather pale. Definitely baked, but too pale.
Once cooked, let them cool 10 minutes, then take out from the molds, upside down and gently rotating the top of the babà. Put in a large bowl.
Ricotta cheese cream
400 gr ricotta cheese
2 gr gelatine leaves
40 gr icing sugar
Put gelatine leaves in a bowl, cover with cold water and set aside to soften for about 5 minutes.
In a bowl, mix together ricotta and sugar. In the microwave, warm two tablespoons of ricotta, then melt the gelatine leaves, gently squeezed, until they dissolve.
Put again the warm ricotta in the bowl and stir well, pour the mixture in a piping bag and store in the fridge for at least one hour before serving.
Orange and vanilla syrup
1 litre of water
400 gr sugar
zest of half orange
half vanilla pod
Put all together in a pan. Put on medium heat and bring to boil for about 10 minutes. The house will be permeated with orange scent.
Let it cool down, then pour trhough a sieve in a wide bowl.
When babà are cold, dip them in the syrup, let them drain, then do it again after 15 minutes. Repeat until they are soaked as a sponge.
To decorate
Cut babà lengthway, fill with ricotta cheese by squeezing the piping bag, add some sour cherry to decorate.
Polish with apricot jam.
16 Comments
Eh però che uscita in grande stile x questi bicchierini!!! Mi piace tantissimo la tua variazione. La bagna dev’essere gradevolissima e molto delicata. Anche la crema di ricotta dà molta soddisfazione!!! Io te li appoggio in pieno e ti rinnovo i complimenti perché come prima volta con i babà sei stata bravissima, cara Gaia! Quelle amarene…si vede che sono buonissime!!!!!!!! 😀 Un bacione!!
27 Maggio 2014 at 15:02Grazie!
28 Maggio 2014 at 16:59li avevo imparati ad un mitico corso di Paoletta e Adriano, ma non ci avevo mai riprovato a farli in casa.. ora pero’ saranno il prossimo dolce per il compleanno di mio nipotino, che li ha adorati e ora vuole solo questi!!
🙂
Eccola qui, finalmente! Possibile – mi dicevo – che resista alla tentazione di un lievitato così?
27 Maggio 2014 at 20:34E infatti…….
Periodo non facile? Qualunque sia il motivo un abbraccio (per quel che serve) e un piccolo consiglio “da veterana”: cucinare aiuta a trovare uno scampolo di serenità….
Claudette
Eh, infatti non ho resistito!
Ho trovato il tempo di farli, anche se non mi sono spremuta troppo per la bagna e la crema.. mi sarebbe piaciuto osare qualcosa di più particolare, ma non avevo voglia e testa..
Ora va meglio. I problemi che attanagliavano il cuore se ne sono andati, per fortuna e purtroppo. Ma la vita è così: si nasce e poi tocca andarsene…
grazie per l’affetto e la tua costante presenza (almeno ad ogni mio affaccio qui in rete)!
28 Maggio 2014 at 16:57Questo è un attentato, non un baabà: prima, la scorza d’arancio fatta seccare nel forno e mantenuta in un frigo delle meraviglie, poi il barattolo dello zucchero che profuma di vaniglia, in ultimo le amarene cotte al sole, che sono uno dei miei ricordi d’infanzia più magici e preziosi.. E in mezzo, questi splendid babà, lievitati alla perfezione, cotti in modo perfetto e farciti con un abbinamento delicato e gentile, che finisce per esaltare tutto l’insieme… e proprio in pausa caffè, me li dovevo vedere? 🙂 bravissima!
28 Maggio 2014 at 8:01Cavolo Alessandra, ma grazie!
28 Maggio 2014 at 16:53Questa tua versione è una poesia… tutto home made! Mi hai stesa… FENOMENALE!!!
28 Maggio 2014 at 12:37Sono io a tifare per te!!! 😛
Ma che scherzi davvero?!?
28 Maggio 2014 at 16:53😉
Che belli i tuoi babà, non ci riuscirò mai a fare qualcosa di altrettanto bello ma prometto di provarci!!
28 Maggio 2014 at 14:15Grazie Miss,
28 Maggio 2014 at 16:52ma non pensare mai di non essere all’altezza di qualcosa. Basta provarci. E se non ti verranno bene alla prima, in ogni caso saranno comunque buoni. Sono anche gli ingredienti che contano, no?
😉
Mi piace il babà, da sempre, tanto che la mia cugina Thelma imparò a farlo apposta per regalarmene uno gigante a un compleanno. E mi piace anche tanto al rum, bello alcoolico. Questa versione con le amarene auto-prodotte e questa deliziosa ricotta, però, mi fa venire a patti persino con il fatto che sia astemio (lui, il babà, non io, eh).
28 Maggio 2014 at 17:16Alccolico, ha tutto un suo perché, ma per le esigenze familiari non sarebbe potuto essere apprezzato ‘briaho… così, invece, legumini e cuginetto ne sono stati partecipi e entusiasti!
2 Giugno 2014 at 9:47La semplicità sublimata ed esaltata attraverso questi tuoi babà, che qui da noi sono il simbolo di una pasticceria opulenta e fastosa.
30 Maggio 2014 at 21:18Crema senza uova e bagna senza alcol certamente non lo hanno impoverito, ma con le tue sapienti mani e con le tue capacità lo hanno reso un dolce estremamente raffinato pronto a sorprendere qualsiasi palato, anche il più esigente.
Ottima alveolatura
Complimenti con tutto il cuore
Antonietta,
2 Giugno 2014 at 9:48troppo gentile. La ricetta che ci hai regalato è molto buona e dunque non potrà che essere ripetuta!!
grazie ancora!
Anche io ho gli stessi bicchierini, ma non ho rotto ancora gli indugi.Li ho acquistati dopo il corso sul babà di Adriano e Paoletta e non li ho ancora usati. I tuoi sono meravigliosi e l’impasto veramente perfetto. Mi è piaciuta moltissimo l’idea della farcitura leggera e ne avrei assaggiato volentieri uno…Sei bravissima e mi farebbe molto piacere se passassi a trovarmi:))))
1 Giugno 2014 at 13:22Angela
Benvenuta, Angela!
2 Giugno 2014 at 9:49Il timore che incutono i bicchierini e i babà allora è contagioso… Ma vedrai, che dopo aver rotto il ghiaccio… Bacioni!