E io che pensavo che dopo il Natale, e dopo i panettoni dolci e salati, mi fosse passata la voglia di impastare….come sono volubile!!
In realtà, se penso a questa treccia, la voglia di dolce e di impastamenti mi torna subito!
E il motivo è semplice: l’ho fatta diverse volte negli ultimi mesi, con pasta madre, con lievito di birra, con farina semintegrale, con farciture diverse… e non c’è verso di sbagliare.
Il destino è sempre quello: delle due trecce che ne escono fuori si perdono le tracce in un paio di giorni.
Di più non durano.
L’ultima volta ho preparato le trecce per la colazione dei giorni intorno a fine anno, quando avevamo ospiti a casa. Idem come sopra: nonostante i bagordi del periodo, a qualunque ora ci svegliassimo la colazione era sacra e le trecce pure!
Le trecce non sono altro che il pane dolce dello Shabbat, della tradizione ebraica, che avevo visto più volte a giro per il web, ma a cui mi sono dedicata solo dopo aver ammirato la presentazione di Eleonora…
Mi sono innamorata di quella foto e mi sono messa all’opera!
Confermo che è un pane dolce, ma non troppo, che si sposa benissimo con l’uvetta e che i semini di papavero sparsi sulla superficie donano un gusto irrinunciabile.
In uno dei miei impeti di creatività ho farcito una treccia con gocce di cioccolato e granella di nocciole, che ho poi sparso anche al posto dei semi di papavero, ma una combinazione così goduriosa (che a me è piaciuta molto) non è stata apprezzata dai legumini tanto quanto la versione classica!!
Ecco, dunque, come si fanno due trecce di pane dolce alla maniera di Eleonora:
500 g di farina 0
2 uova codice 0 (di circa 60g con il guscio)
100 g di zucchero
20 g di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d’oliva
10 g di sale
100 g di uva passa (consiglio di raddoppiare la dose)
un tuorlo d’uovo
un cucchiaio di acqua
semi di papavero
Si scioglie il lievito nell’acqua tiepida (mi raccomando, non calda!) insieme a un cucchiaino di zucchero e si aspetta che formi una schiuma (circa 10 minuti).
Nel frattempo si setaccia la farina e si mescola con il sale e lo zucchero. Vi si versa il lievito e si comincia ad impastare, versando poi l’olio e per ultimo le uova, una per volta, aspettando che la prima sia assorbita prima di inserire l’altra.
Si lavora fino a che l’impasto si stacca bene dalla ciotola ed è incordato.
Si lascia lievitare fino al raddoppio (a me ci sono sempre volute un po’ più delle due ore indicate).
Nel frattempo conviene mettere le uvette a rinvenire in un po’ di acqua calda.
Al raddoppio, si sgonfia l’impasto, si divide prima in due pezzi e poi ognuno in tre, di peso uguale, per formare i capi delle due trecce.
Su un piano infarinato, con il matterello si stende ogni pezzo fino a formare una striscia lunga circa 35 centimetri e larga 15. Si cosparge di uvetta (strizzata) e si richiude nel verso della lunghezza, pizzicando i bordi in modo da formare un bel salsicciotto.
I tre salsicciotti si intrecciano cercando di lasciare la chiusura verso il basso.
Si ripete l’operazione per la seconda treccia.
Si unge una teglia di olio e vi si posano delicatamente le due trecce. Si coprono con pellicola e si lasciano lievitare ancora un paio di ore.
Quando sono quasi pronte, si accende il forno a 200°, si sbatte il tuorlo d’uovo con un cucchiaio di acqua e si spennella sulla superficie delle trecce, si cospargono i semi di papavero e si inforna la teglia (con sopra le trecce!), in forno a temperatura, per circa 15-20 minuti.
Il pane è delizioso e nonostante in casa mia piaccia in modo particolare nella versione classica, potete sbizzarrirvi con le farciture e i semini da spargere in superficie!
Nota di servizio
L’avete appeso il calendario del 2013?
Come? L’unico a regalarvelo è stata l’agenzia di assicurazioni o il pescivendolo?
Non ne avete uno bello bello?
Fate come la Benedetta nazionale di La7 e appendete anche voi in cucina proprio il Calendario Buono come il Pane, quello fatto da 12 di noi!
Avrete 12 strepitose ricette per riutilizzare il pane secco e aiuterete anche un sacco di bambini che il pane, purtroppo, se lo sognano!
Se poi 12 ricette sono troppo poche, allora regalatevi il libro con la raccolta completa!
Per averli (libro, calendario o tutti e due), contattate la onlus Progetto Mondo mlal chiamando il numero 045.8102105 oppure mandando una mail a sostegno@mlal.org
16 Comments
ricetta strepitosa ce adoro, dovrei provare la tu versione
10 Gennaio 2013 at 9:36Sono giunta alla conclusione che la voglia di preparare i lievitati è insaziabile (anche il mio post di oggi ne è una testimonianza :o).
10 Gennaio 2013 at 12:48Le tue trecce hanno una mollica talmente soffice, la foto parla chiaro!
La superficie poi è di un bruno-dorato invitantissimo e i semini sono la ciliegina sulla torta.
Un bacione.
Fantastica la tua ricettina… ultimamente ho litigato un pò con i lievitati, ma appena mi riprendo voglio provarla nella versione gluten-free!
10 Gennaio 2013 at 14:43Bacio!
Sonio finiti gli anni degli infiniti calendari regalati: uno solo quest’anno, della banca legata all’ufficio (per fortuna con foto di montagna!). Ma il “Calendario buono come il pane” è sicuramente più bello e ha incuriosito qualcuno a cui l’ho regalato. Adesso aspetto di vedere l’effetto che farà il ricettario!
10 Gennaio 2013 at 18:28A presto, Claudette
ummmammamia…che buona questa! e visto che neppure a me è passata la voglia di impastare…mi sa proprio cara Gaietta che questa fantastica ricetta sia presto miaaaaaaa….Grazie! e che sia un Anno Fantastico! bacione
10 Gennaio 2013 at 21:36sei stata travolta dal pane dello shabbat pure tu?
10 Gennaio 2013 at 21:43io non so quanti ne ho fatti. e tutte le volte, malgrado siano senza glutine, piacciono sempre tanto.
il tuo glutinoso è meraviglioso.
ma gliel’hai detto a eleonora?
sarà contenta!
Che bello questo pane. Mi fa quasi venire la tentazione di provare, e di credere che potrei riuscirci anche io.
10 Gennaio 2013 at 21:45Non sai quanto mi faccia piacere questo post, e la foto, e sapere che ti è venuto così bello! E sapere che va a ruba… 😀
11 Gennaio 2013 at 9:04è vero ha il difetto che finisce troppo in fretta, forse per quello se ne devono fare due 😀
grazie, grazie, grazie!!!!
Devo farla nella mia versipne pasta madre loquida nel frattempo qui la torta all acqua quo prende sempre gusti diversi. Quella per domani è al cacao.
11 Gennaio 2013 at 21:37Che bell’aspetto che hanno queste trecce!
12 Gennaio 2013 at 18:41Ciao, sono una tua nuova follower, le tue ricette mi piacciono tanto.
http://basilicopistacchioenonsolo.blogspot.it/
Mamma papera
ciao! prova, non te ne pentirai!
Ritroviamoci in cucina
Si, penso che ci sia una categoria molto numerosa di gente afflitta da questa voglia insaziabile…e anche io ne faccio parte!
🙂
Roberta
Ammiro te e chiunque tenti un lievitato con le tue ‘farinacce’, come le chiama la mia omonima celiaca!
Claudette
Gia’…Il ricettario! non vedo l’ora che arrivi!!
Paola
ciao! allora aggiungiamo anche te al club delle impastatrici folli!?!?
😉
LaGaia
Sì, travolta, hai detto bene!
grazie per aver fatto la spia prima di me!
baci
LaPovna
Credici! e buon anno!
Eleonora
Ma grazie mille, davvero, a te! un bacione
Diana
Ma dai, davvero?!? Come sempre, evviva la torta all’acqua, in tutte le sue declinazioni!
Mi fa piacere, ma il merito è di Anita!
Framboise
13 Gennaio 2013 at 10:56Benvenuta e grazie! vengo a trovarti!
fatte le trecce con l’unica variante di 125 gr di pasta madre liquida al posto dei 125 gr di acqua….buonissime e sofficissime
13 Gennaio 2013 at 15:34le ho lasciate lievitare circa 12 ore.
4 ore in palla e poi 8 ore in treccia.
Buonissime
Diana
14 Gennaio 2013 at 21:40velocissima! …e grazie per il tuo contributo!
sei fantastica!
29 Gennaio 2013 at 20:55L ‘ aspetto della pasta di questa treccia mi sembra di alto livello…brava e ricetta da provare sicuramente!… Ciao mi presento perché sono nuova…mi chiamo Gabila e la mia passione sono i lievitati e tutto ciò che sta intorno…ti ho aggiunta ai miei preferiti e se vorrai ricambiare ne sarò felice perché ho bisogno di un’ aiuto per farmi conoscere, il mio blog si chiama panedolcealcioccolato.blogspot.com…se ti piacerà il mio lavoro fammelo sapere…grazie di cuore e a presto.
31 Gennaio 2013 at 23:26Bellissima treccia, con un’alveolatura eccellente ! Vorrei farla ma io da tempo uso solo la pasta madre. Mi aiuteresti a convertire la ricetta ?
21 Febbraio 2013 at 12:53Mi son iscritta tra i tuoi lettori. Sono appena partita con un contest: mi farebbe piacere se tu partecipassi.