Non si finisce mai di imparare…
Io, per esempio, gli agretti o erbette negus (come quest’anno li ha ribattezzati la coop, traendomi un po’ in inganno), non li avevo mai provati.
Per uno strano gioco di coincidenze, una mia collega li ha portati in ufficio per il pranzo e mi ha incuriosito. Il giorno dopo li ho visti dalla mia omonima, qui, e la curiosità è aumentata.
Poi, cercando in rete ho scoperto che in altre parti di Italia si chiamano barba di frate, ed in effetti, dopo averli guardati con attenzione, il nome non è proprio dato a caso, non vi pare (vedi foto sotto)?!?
Trattasi di erbetta primaverile simile all’erba cipollina, ma solo nell’aspetto, perchè poi, per il sapore è molto neutra (a me sembrano filini di bietola…)
In rete avevo trovato diverse ricette in cui si cucina con le acciughe, ma non essendo pienamente soddisfatta, mi sono impegnata di creatività e ho preparato ….. una torta salata!
Niente di particolare, a dir la verità, ma mi sono sbizzarrita nelle decorazioni (deve essere il periodo) e mi sono divertita a disegnare dei motivi astratti con i fili di agretti, che si prestavano molto!
500 gr di farina bianca
250 gr di burro
65 gr di latte fredo
1 uovo (circa 60 grammi)
sale
Per ricordarsi a mente le proporzioni, basta ricordare la terna 1-2-4 : 1 di liquidi, 2 di burro, 4 di farina.
In questo caso i liquidi sono latte e uovo, generalmente si puo’ considerare anche solo acqua.
Ho mescolato con l’impastatrice la farina con il burro ed il sale, poi quando il tutto ha cominciato a diventare briciole (pochi minuti), ho aggiunto l’uovo che avevo mescolato al latte.
Ho formato una palla, avvolta in pellicola (senza PVC**) ed ho lasciato riposare in frigo.
Ho preparato la brisè la sera prima, quindi la mia ha riposato un giorno intero, ma può bastare una mezz’oretta (anche se a riposare di più, non peggiora, anzi!).
Quando si toglie dal frigo, si lascia a temperatura ambiente per renderla più malleabile, e si stende a circa 3-4 millimetri.
Di pasta, ne rimarrà un po’. Io l’ho usata per fare due cordoncini da arrotolare e appoggiare sulla torta prima della cottura finale.
Si fodera uno stampo, si copre con carta forno e fagioli secchi e si mette a cuocere la base della torta per circa 15 minuti a 180°.
Ripieno
2 mazzetti di agretti
60 gr di parmigiano grattugiato
250 gr di ricotta
1 mozzarella (tagliata a cubetti)
1 uovo + 1 tuorlo per spennellare
sale
mezzo cucchiaino di curcuma in polvere
L’operazione più lunga da fare è la pulizia degli agretti: io li ho lavati uno ad uno e gli ho tagliato la radice rossiccia (mi hanno poi svelato che, dopo averli lavati, basterebbe sfilarli, più che tagliarli… voi come fate??).
Poi li ho cotti 3 minuti al microonde (in alternativa si possono scottare in acqua salata).
Ne ho tenuti un po’ da parte per la decorazione, gli altri li ho tritati e mescolati al ripieno.
Quando la base era cotta, ho aggiunto il ripieno, ho adagiato sul bordo il cordoncino di pasta, ho decorato con i fili di agretti tenuti da parte e ho spennellato la pasta con il tuorlo sbattuto.
In forno a 180° per circa 40-50 minuti (o il tempo che cuoce, in base al vostro forno).
Dato che gli agretti si trovano solo a primavera, con questa ricetta tento la carta Calendario e provo a concorrere per il mese di maggio del Calendario di Ornella!
NOTA BENE. ** Le avete mai lette le confezioni dei rotoli di pellicola per alimenti?
Molte di esse, per legge, riportano la dicitura: ” il prodotto, pur essendo adatto all’uso alimentare, NON va posto a contatto con cibi contenenti sostanze grasse” quindi formaggi, burro, salumi, ecc.
Questo perchè le plastiche che contengono PVC sono addizionate di ftalati, sostanza chimica molto solubile negli oli, e che quindi tende a migrare dalla plastica ai cibi o altro con cui vengono a contatto.
Diciamo che mangiare cibi confezionati nel PVC non è che faccia tanto bene.
Si trovano comunque in commercio anche pellicole senza PVC, che magari non sigillano benissimo come le altre (o almeno quelle che ho provato io) ma che sembra, facciano meno danni..
12 Comments
Mi sa che ne ho vista una bella fetta DAL VERO, qui in office, qualche giorno fa nevvero?
Faceva un profumino buono che proveniva dalla Riccio-scrivania !
Mimì-grazie-delle-dritte-anti-pvc
23 Aprile 2010 at 6:36Ma che bella quella foto con gli agretti!!!
:)))
23 Aprile 2010 at 8:38buoni gli agretti, non si trovano facilmente però!
23 Aprile 2010 at 8:54a me ricordano un pò gli soinaci conditi con il limone! li adoro sia in padella che con la frittata, che voglia!!!
sicuramente li troverò al mercatino del biologico, ma devo aspettare il prox giovedi.
abbracci
Non ho mai visto queste erbette, mi hai incuriosita!
Che bella la tua torta, sei bravissima!
23 Aprile 2010 at 13:44Adoro questo tipo di erbetta, di solito la mangio dopo averla cucinata al vapore condita con olio e limone, ma la tua torta salata è sicuramente una delizia, un'idea da copiare!
23 Aprile 2010 at 13:55Un bacione e buon fine settimana
fra
ciao bellezza! sono tornata! e che ti trovo? gli agretti, e una citazione. troppo carina.
la tua torta salata mi sembra proprio buona. oramai con questi agretti ci farei pure la marmellata 🙂
per la pulizia degli agretti anch'io sfilo radice e barbe rossicce ad una ad una, ho provato anche a non andare tanto per il sottile, e a tagliare tutta la parte iniziale del mazzo, ma tanto non funziona, uno è lungo, l'altro è corto, e ad un ad uno vanno puliti comunque. armiamoci di santa pazienza… tanto gli agretti durano meno di un mese, e poi se ne riparla l'anno prossimo 🙂
23 Aprile 2010 at 14:07ah…e grazie mille anche io delle info sul PVC!
23 Aprile 2010 at 14:07Non conoscevo gli agretti Gaia…sarà buonissima questa crostata!
23 Aprile 2010 at 15:28Ciao Gaia io li adoro gli agretti,bisogna che li provo anche così. Ho provato i panini laugenbrot e nella ricetta ho messo anche il tuo link oltre a quello di Paoletta,volevo avvisarti,spero ti faccia piacere! Erano fantastici!!! Buona giornata
26 Aprile 2010 at 6:18Ne parlavo proprio ieri con una mia amica tedesca, amante dell'Italia, che è davvero un peccato che qui in Germania gli agretti siano dei perfetti sconosciuti. Io associo gli agretti al ricordo di mia nonna che ne puliva quantità industriali con un'incredibile pazienza.
26 Aprile 2010 at 6:53Molto bella la quiche.
Ciao
A.
@mimi
yes, era proprio lei.. non te l'hanno nemmeno fatta assaggiare??
@ziopiero
grazie.. detto da te vale doppio!
@esther
giovedi' sta per arrivare..;-)
un abbraccio
@Laura
davvero?
nemmeno quando stavi a Venezia??
@Fra
ciao! si, la mia collega me l'aveva fatta assaggiare proprio come la fai tu!
@LAGaia
bentornata! la citazione era d'obbligo, davvero!
e per quanto riguarda la pulizia… si, alla fine ne vanno comunque puliti uno per uno..
baci
@Angela
penso che si trovino anche dalle tue parti.. prova un po' a cercare!!
@cucchiaiod'oro
vengo subito (con un po' di ritardo) a vedere! grazie, certo che mi fa piacere!!
@Alex
26 Aprile 2010 at 20:38doveva essere una santa…la tua nonna!
Ciao Gaia,
grazie per l'incoraggiamento, sono contenta che anche tu sia una dispensatrice di pasta madre, ma non è per questo che sono qui,
ti leggo sempre anche se ultimamente per ovvie ragioni non riesco a commentare molto, ma gli agretti e il post molto carino della panna secca, mi hanno fatto fermare un attimo.
Io ho mangiato una sola volta gli agretti, ma secondo me non li ho cucinati bene perchè ne ho un ricordo negativo, adesso tu mi dici che hanno un sapore delicato simile alla bietola, allora devo riprovare visto che anche qui a bologna si trovano 🙂
27 Aprile 2010 at 8:17Molto bella la tua torta!!
A presto
anto