Forse non va tanto di moda, ma a noi la trippa piace tanto.
E, non lo direste mai, capita che la faccia perchè sono i legumini a chiedermela!
La trippa è un piatto povero (come il lampredotto o il fegato) che è un po’ maltrattato e poco diffuso, ma è così saporito che il nostro inverno non passa mai senza…
La ricetta che seguo è quella tratta dal libro della Cucina Fiorentina, di Petroni, con l’unica differenza che, contrariamente a quanto afferma lui, preferisco cuocerla a lungo, anche 2 o 3 ore, in modo tale che l’acqua che fa la trippa in cottura, venga riassorbita bene e il sughetto sia morbido ma non acquoso: perfetto per farci la scarpetta!
L’ultima volta, l’ho fatta durante la settimana. Incredibile, ma vero.
Come ho fatto a conciliare una cottura così lunga, con i tempi ristretti che ho (come molti) a disposizione dal lun al ven?
In pratica, l’ho cotta la sera precedente, anche mentre eravamo a cena. Diciamo che ho iniziato alle 19 e ho spento il fornello verso le 22.
La sera dopo, pero’, è bastato riscaldarla e la cena era pronta!
Ecco la ricetta:
– 1kg di trippa
– 300gr di pomodori pelati
– 1 cipolla
– 1 gambo di sedano
– 1 carota
– parmigiano grattato
– olio extravergine di oliva
– sale e pepe
Gli odori vanno tritati finemente e fatti rosolare per una mezz’oretta (ma anche metà tempo può bastare) con 4 cucchiai di olio. Poi si aggiunge la trippa lavata e tagliata a striscioline, e la si lascia insaporire per una decina di minuti.
Si uniscono i pomodori, sale e pepe e si continua la cottura per 20 minuti a fuoco moderato, senza coperchio. Ecco, qui, secondo me, la cottura preferisco allungarla fino a un paio d’ore, in modo che gran parte dell’umido evapori.
Prima di togliere dal fuoco, si aggiungono 2-3 cucchiaiate di parmigiano.
Va servita bella calda!
13 Comments
mammamia cosa mi hai ricordato e che non faccio da tanto tempo. Meno male che ti ho tra i preferiti!
15 Marzo 2010 at 7:20la faccio uguaglio uguaglio alla tua e anche io quando ho i tempi ristretti(sempre) lascio cucinare mentre si cena.
Buon inizio settimana bedda!
la mia nana ha spostato il suo piatto di pastina con il formaggino e ha voluto assaggiare la nostra.
15 Marzo 2010 at 7:41Io la lesso prima e poi la faccio cuocere con il sugo.
La prossima volta provo il tuo metodo.
Ma quanto è comodo avere la cena pronta solo da riscaldare?
Uh che vogliaaaa!!… è da una vita che non la faccio… peccato per me …è buona e sana la trippa!
15 Marzo 2010 at 7:56devo provvedere!:)
una cosa sola: i tuoi legumini sono particolari.
15 Marzo 2010 at 14:03si vede che sono figlia di una tale cuoca e buongustaia!
la trippa in rosso! meraviglia delle meraviglia è buonissima! baci Ely
15 Marzo 2010 at 20:34@cinzietta
bedda mia, mi è venuta voglia di sarde a beccafico, e mi siete venute in mente te e Anita.
mo' vengo a vedere se ce l'hai, senno' ti chiedero' lumi via gennarino…
baci
@alem
eh, ci credo!! buongustaia la tua nana!!
@terry
provvedi, via!!
@laGaia
ci credi, vero, se ti dico che ho smesso di allattare fagiolino a un anno di vita, quando oltre alla poppa, si prendeva volentieri anche questa trippa??
mi sembrava un tale controsenso che l'ho fatta finita!
@Ely
15 Marzo 2010 at 21:15eh,si! meraviglia delle meraviglie!
Anche io la faccio così, ma per diminuire i tempi la mia mamma mi ha insegnato un trucchetto: prima si passa la trippa nel tegame a fiamma alta senza niente, le si fa fare un bel po' d'acqua e poi si scola la trippa, si butta via il liquido fatto e si comincia con olio, odori, ecc. ecc.
Annalisa
ps Complimenti per il tuo blog: molto bello e … stuzzicante!
16 Marzo 2010 at 8:21Ciao Gaia,
16 Marzo 2010 at 10:59mi hai fatto venire fame!!!
La faceva la mia mamma e ricordo che da piccola piaceva molto anche a me e la scarpetta era fondamentale, però è vero che la trippa è un pò maltrattata e snobbata, hai fatto bene a riproporla 😉
Da quanto mi intendo di cucina credevo che a Firenze la trippa si chiamasse lampredotto, poeramme.
Invece vedo che anche nel capoluogo di Terra di Toscana é trippa !
E LA VEDO pure in foto slurp 😛
Mimì-complimenti-come-al-solito
16 Marzo 2010 at 14:14Gaia aapprofitto di questo spazio per ringraziarti di quanto hai scritto sul blog di Piero a commento della zuppa inglese.grazie davvero,sei una persona dolcissima.baci a te e legumi.
16 Marzo 2010 at 17:01mi son dimenticata di firmare antonia/rimmel
16 Marzo 2010 at 17:02mi sono dimenticata di firmare
16 Marzo 2010 at 17:03antonia/rimmel
@Annalisa
grazie per il trucchetto. la prossima volta voglio proprio provarci!
@Pappareale
grazie, non pensavo che fosse un piatto irpino, pure… mi sa che e' international, allora!
@Mimì
oicchettudici!!
La prossima volta te li fo' assaggiare tutti e due. Poi mi dici!
@Antonia
16 Marzo 2010 at 22:43grazie di cuore a te per essere passata a trovarmi! un bacio grande