Non è il momento giusto. Lo dicevo io.
Questo post, dopo settimane di inattività, in cui la vita reale ha preso il sopravvento e mi sta assorbendo completamente, facendo andare il mio cuore in su e in giù come sull’altalena, doveva essere pronto ieri sera.
Erano quattro giorni che ci lavoravo.
Tra pensare alla ricetta, prepararla, fotografarla, sistemare le foto, scriverla e tradurla.
Quattro giorni in cui ho ritagliato momenti di svago preziosi e infinitesimi al mio vivere.
Quattro giorni che si sono dissolti in un nanosecondo, quando per un errore ho cancellato il post e Blogger ha deciso bene di salvare proprio in quel momento la pagina bianca che avevo davanti.
Non c’è stato modo di recuperarlo. Tutto da rifare.
Mi è preso male. Fisicamente, proprio.
Adesso ci riprovo.
Non sarà esattamente come prima. La passione con cui l’avevo scritta è attualmente sostituita da un misto di frustrazione, arrabbiatura e apatia.
Ma ci riprovo.
Forse è stato un segno del destino: che debba cambiare piattaforma?
Dicevo, che ultimamente sono assente. La sfida di marzo dell’MTC ho dovuto saltarla. Ma avevo voglia di provare a fare quella di aprile e attendevo con ansia che uscisse la ricetta.
Fino a che ho scoperto, con qualche giorno di ritardo, che si trattava del quinto quarto: le frattaglie.
La cucina toscana vanta secoli di tradizioni e di piatti da ‘riciclo’ in cui le parti più povere degli animali sono recuperate e trasformate in piatti speciali.
Ecco, io però, sono una toscana anomala. Della serie che non riesco mai a passare davanti al banco macelleria (reparto conigli) senza avere un’alterazione del battito cardiaco e un po’ di sudorazione,
quella fredda. Insomma devo girarmi dall’altra parte per non finire in terra..
Quindi, alla scoperta dell’argomento della sfida ho pensato, di botto: Mi tocca saltare anche questa volta…
Poi, ho rimuginato qualche giorno e il neurone si è messo in moto.
Adoro il patè di fegatini, che in toscana si usa spalmato sui crostini come il più tipico antipasto.
Ma non nego che quando ne ho voglia, lo prendo già pronto.
Poi ho ripensato anche ad una terrina che mi era piaciuta molto e che avevo assaggiato in una recente incursione ristorantifera.
Ho unito le due cose e ho realizzato questo patè di fegatini. Morbido e profumato. Avvolto in un guscio di granella di nocciole.
Accompaganto con gelatine al vinsanto, e gustato con erbette di campo e due fette di pane (quello mio) appena abbrustolite.
Il contrasto croccante e morbido che ne viene fuori è stato sorprendente.
D’ora in poi, il patè di fegatini lo faccio io!
Così.
Terrina di patè di fegatini in crosta di nocciole e gelatine al vinsanto
per 8 persone
Per il patè
400 gr di fegatini di pollo
4 scalogni
100 gr di burro
50 gr di capperi
sale
3 cucchiai di vinsanto
2 foglie di alloro
olio extravergine di oliva
una manciata di nocciole
In una padella con un giro d’olio fai ammorbidire gli scalogni a fettine. Aggiungi i fegatini, puliti dai nervetti e tagliati, l’alloro e cuoci a fuoco lento per una decina di minuti, sfumando con il vinsanto a metà cottura.
Lascia raffreddare. Togli le foglie di alloro e, con un tritatutto elettrico, frulla i fegatini insieme al burro e ai capperi. Sala secondo il tuo gusto.
Fodera con pellicola uno stampo da plumcake (io ho usato 3 formine da plumcake monoporzione), versa il patè e livella.
Lascia riposare in frigo almeno un paio d’ore.
Trita le nocciole.
Per le gelatine al vinsanto
60 gr di vinsanto
1 foglio di gelatina (2gr)
Ammolla la gelatina in acqua fredda per 5 minuti, poi strizzala e aggiungila in un pentolino con il vinsanto. Sciogli a fuoco lento girando continuamente con un cucchiaino.
Versa il liquido in un contenitore in modo da formare uno strato di un cm di altezza.
Lascia riposare in frigo per un’oretta.
Per tagliare le gelatine, usa un coltello a lama liscia.
Al momento di servire, libera il patè dalla pellicola e rotolalo nella granella di nocciole.
Taglia a fette e servi con qualche gelatina di vinsanto, un’insalatina di campo e un paio di fette di pane abbrustolite (meglio se a lievitazione naturale e fatto in casa).
English version
Chicken livers patè in hazelnut crust with vinsanto jellies
serves 8
For the patè
400 gr chicken livers
4 shallots
100 gr butter
50 gr capers
salt
3 tbsp vinsanto (tuscan dessert wine)
2 bay leaves
extravirgin olive oil
handful of hazelnuts
Slice the shallots and cook them in a pan lightly greased with a tablespoon of olive oil, until soft.
Add chopped chicken livers and bay leaves and cook for about 10 minutes on low heat, simmering with vinsanto at half cooking time.
Set aside and let everything cool. Remove bay leaves, switch an electric chopper on and mix livers with capers and butter. Salt if needed.
Cover a plum cake mould with cling film (actually, I used three single size plum cake moulds), and evenly distribute the patè.
Store in the fridge for at least a couple of hours.
Chop hazelnuts.
For vinsanto jellies
60 gr vinsanto (tuscan dessert wine)
2 gr gelatine leaves
Put gelatine leaves in a bowl, cover with cold water and set aside to soften for about 5 minutes.
Gently squeeze out the liquid and put the gelatine leaves in a little pan together with vinsanto.
Put on low heat until everything begins to melt, then stir with a teaspoon until you dissolve gelatine leaves.
Pour the liquid in a bowl to have a 1-cm deep layer.
Store in the fridge for about one hour. Use a smooth blade knife to cut the jellies in cubes.
To serve, remove the patè from the mould and the cling film, roll it in the chopped hazelnuts.
In a plate, put three slices of patè with some vinsanto jellies, a fresh salad and a couple of toasted slices of bread (preferably homemade sourdough bread).
21 Comments
Bella ricetta Gaia!! Avevo pensato ad una cosa simile ank io x l'MTC ma poi ho optato x altro…quella gelatina mi ricorda qualcosa…;-))))
24 Aprile 2014 at 12:06Ciao Chiara!
25 Aprile 2014 at 9:39Davvero? allora vengo a vedere!
Per il resto… è giusto che ti ricordi qualcosa!! 😉
ciao!
se ti serve una compagna di sventura, eccomi!!! io sono stata più brava, ho eliminato de fi ni ti va men te ben sei post con relative immagini!!! mi sto mangiando i gomiti dalla rabbia e avrei voluto frullare il pc 🙁
24 Aprile 2014 at 14:37Ma quanto mi piace questa ricetta? di più! adoro le frattaglie e anche la mia terra di origine non scherza quando si tratta di qiunto quarto.
è molto invitante la tua proposta, traggo ispirazione per provarla 🙂 grazie. besos, Sally. buona Liberazione.
Nooo,
25 Aprile 2014 at 9:41davvero Serena?!? Allora dici che anche se cambio piattaforma non cambia niente eh?
Comunque diciamo che 'mal ciìomune mezzo gaudio' anche se serve a poco!!
😉
Grazie per essere passata e Buona Liberazione anche a te!
..era .. mal comune… o_0
25 Aprile 2014 at 9:41😉
Che buonissima cosa che deve essere, questa qua!
24 Aprile 2014 at 15:15ma poi, la cosa sorprendente è che sembra chissà che, ma poi ci vuole proprio poco a farla!!
25 Aprile 2014 at 9:42grazie e buona festa!
Cara Gaia, per qualunque cosa della "vita vera" ti tenga lontana dal blog un abbraccio virtuale ma sincero; non è un bel momento nemmeno per me, soprattutto al lavoro e nel corso di questi anni ci sono stati momenti in cui la vita – con le sue innumerevoli sfaccettature, le sue sorprese e i suoi colpi a tradimento – ha preso il sopravvento e allora il il blog è stato un attimo di pausa, un momento tutto per me (anche se la Pulce quando mi siedo al pc mi reclama), un po' come la sigaretta solitaria con cui i fumatori stemperano la tensione…
25 Aprile 2014 at 7:47Per quanto riguarda il patè di fegatini: per me è associato al ricordo di una trattoria in un minuscolo paese tra le colline grossetane per cui mi segno la tua ricetta per i momenti di nostaglia. Comunque hai ragione: il patè vale la pena di farselo da soli… una volta trovata la giusta proporzione tra "base" e burro le mani vanno da sole e il risultato è sempre di enorme soddisfazione.
Claudette
Grazie Claudette,
25 Aprile 2014 at 9:44il tuo abbraccio virtuale lo prendo tutto con piacere! E te lo rifaccio. 🙂
E poi, davvero, a volte questi piatti sono più semplici di quello che uno immagina, e con l'MTC sto scoprendo un sacco di cose, che poi rimarranno con me!
grazie ancora, un bacino
Anche a me :))) e prima o poi la rifaccio pure io!
25 Aprile 2014 at 7:58Davvero una ricetta sfiziosa, visto che anche a casa nostra i crostini con i fegatini vanno alla grande, potrei provare anche questa variante decisamente più raffinata. un abbraccio, Chiara
MA come, ricorda qualcosa anche a te?!?? 😉
25 Aprile 2014 at 9:45Ho visto i vostri ravioli! Bellissimi!
un bacio a tutte e due e grazie!
Da ogni sfida s'impara: cosa c'è di meglio di aver capito che ti puoi fare il paté di fegatini da sola?? Sai che soddisfazione! Almeno non rischi che si dissolva nell'etere come il post! Capisco la frustrazione e la rabbia, per tutte noi è uno spazio che ci si ritaglia a fatica nell'arco della giornata…sia per la mancanza di tempo sia perché, almeno nel mio caso, vivo con costante senso di colpa il fatto di stare davanti al computer coi figli in casa! Tutto viene fatto serve a tappe e se va qualcosa storto ti si complicano ulteriormente le cose. Per fortuna che col piatto è filato tutto liscio! Hai dato un tocco in più con la croccantezza delle nocciole e la dolcezza della gelatina: binomio perfetto che è in perfetta sintonia col paté! Grazie mille…anche per lo sforzo nel dover riscrivere tutto! Cri
25 Aprile 2014 at 22:02grazie a te, per avermi dato la scusa per provarci!
29 Aprile 2014 at 21:08Capisco benissimo la sensazione e perfettamente l'urlo disumano che scoppia dentro il petto quando ti ritrovi salvata una pagina bianca dopo ore (o giorni) di lavoro sul post!
26 Aprile 2014 at 7:25Mi è capitato più di una volta, tanto che molti dei post nemmeno li ho riscritti e le ricette sono ancora lì. Per rabbia ho deciso che non era arrivato ancora il loro momento di pubblicarle e le ho messe in punizione! 😀
Passando alla ricetta: io adoro il contrasto morbido con la croccantezza. Adoro il paté di fegatine e adoro le nocciole. Adoro anche il vin santo. E a questo punto…adoro la tua ricetta e le tue foto! Quella terrina è perfetta!!! Invidiosa io!! 😛
Ecco, allora non sono la sola ad essermi tanto arrabbiata per una cosa, che se ci penso ora (che l'ho superata) mi fa sorridere…
29 Aprile 2014 at 21:10grazie per il passaggio e per il resto!
cara gaia, ti ho pensato in questo periodo. mi fa piacere che tu sia riuscita a trovare il tempo di pubblicare per noi questa meraviglia, malgrado che blogger remi contro.
27 Aprile 2014 at 23:09ti mando un abbraccio
Grazie Omonima,
29 Aprile 2014 at 21:11un abbraccio che contraccambio.
smack
Come ti capisco, anche a me è successo. Magari non è tornato come dopo giorni di lavoro ma l'ho trovato ottimo lo stesso 🙂 Ti mando un abbraccio!!
30 Aprile 2014 at 11:46Cara Zonzolando,
5 Maggio 2014 at 20:36ti ringrazio. Comunque sto imparando la lezione…
Adesso scrivo tutto sul Pc e poi copincollo qui sopra!
un abbraccio!
Ecco, queste sono le cose che mi mancano dell Italia! Il tuo paté, perfetto nell aspetto anzi forse fin troppo elegante…
5 Maggio 2014 at 15:38Cara Daniela,
5 Maggio 2014 at 20:37sono sicura che saresti in grado di replicare benissimo anche con quello che trovi da quelle parti di mondo (che poi dicono tanto bene dei vini californiani…!!)
un bacio