Prima è stata la planetaria.
Penso di aver aspettato un mese prima di tirarla fuori dalla scatola, trovarle un degno posto in cucina e decidermi ad utilizzarla.
Poi è venuta la pasta madre.
Anche in quel caso, a parte il rinfresco necessario alla sua sopravvivenza, prima di trovare il coraggio per utilizzarla sul serio, un po’ ci ho messo.
Sempre per colpa dell’alone di mistero che circondano le cose che non si conoscono e che ci sembrano irraggiungibili e spaventano un po’.
Magari è stupido farsi spaventare da un innocuo elettrodomestico o da un pezzetto di acqua e farina, ma succede…
Poi è stata la volta dei macaron.
Anche loro erano circondati da un alone di non riuscirò mai a farli che me li faceva adorare, pur non avendoli nemmeno mai assaggiati (si può essere più scemi?!?!).
Poi è successa una cosa, la scorsa estate: la Corsica è Corsica, ma lì si parla francese e come tale al supermercato tra i dolcetti del banco forno, facevano capolino vassoietti di macaron.
Lo so che non l’avrei dovuto fare, ma a qualcosa è servito.
Dopo una settimana di capatine al banco, per vedere se erano sempre i soliti vassoietti o se la produzione era costante, ho preso la grande decisione di metterli nel carrello.
Una delusione enorme.
Parecchio gommosi, sapore finto, ripieno improbabile.
Mi sono convinta che a farli da sola e a farli male, sarebbero venuti meglio 100 volte.
Da allora, è passato un po’ di tempo, è arrivato l’autunno e poi l’inverno.
Nel frattempo mi sono letta e riletta la dispensa di Helene, famosa blogger francese e bravissima fotografa, che mi è piaciuta fin da subito, a partire dal titolo ‘ Demystifying macaroons‘, ovvero ‘Demistificare i macaroons’, cioè ricondurli a una dimensione reale, criticandone l’immagine apparente… (dal dizionario).
E in effetti, dopo averli fatti, sono convinta che il piedistallo su cui sono andrebbe abbassato, di un pezzetto.
Ne ho fatti anche un po’ con il cacao, ma devo dire che in quel caso i macaron non sono cresciuti come quelli al naturale. Forse, bisognerebbe metterci meno cacao, per non appesantire la struttura.
Cosa serve?
-100 gr di albumi (circa3 ), vecchi di un paio di giorni (massimo 5)
– 25 gr di zucchero semolato
– 200 gr di zucchero a velo
– 110 gr di mandorle senza guscio
-1 cucchiaio di cacao amaro in polvere (ne ho usati 2, ma i macaron non sono cresciuti troppo)
In un tritatutto o robot da cucina, unire le mandorle con lo zuccehro a velo e tritare in più volte fino ad ottenere una consistenza farinosa.
Preparare la meringa: montare gli albumi fino ad una consistenza di schiuma, a quel punto aggiungere gradualmente lo zucchero semolato, fino ad ottenere una meringa lucida e bella ferma.
La nonna di Helene, ormai già esperta, addirittura rigirava la ciotola (a volte sulla testa della nipote?!?) per controllare che fosse pronta la meringa: se scivola di lato, bisogna lavorare ancora un po’.
A questo punto inizia il macaronaggio:
si aggiunge la farina di mandorle e si comincia ad incorporarla con movementi rapidi e decisi, per i primi colpi. Questa operazione serve per rompere la massa.
A questo punto, se si vuole aggiungere il cacao (o altri coloranti), l’operazione va fatta ora.
Poi si procede più lentamente. Tutto dovrebbe essere incorporato in non più di una cinquantina di colpi.
Si può smettere quando, prelevato un cucchiaio di composto e adagiato su un piatto, non rimangono punte, ma si appiattisce completamente.
Foderare un paio di teglie con carta forno, riempire un sac-a-poche con punta tonda di 12-18 mm di diametro e formare i macaron, in cerchi di circa 3 cm di diametro, distanziandoli di 3-5 cm.
Nel mio caso, dopo aver fatto quelli al naturale, ho usato la stessa sac-a-poche per formare quelli al cacao: con l’effetto che i primi sono venuti fuori con un leggero effetto marmorizzato.
Sbattere le teglie su un piano per eliminare evenuali bolle d’aria e lasciar riposare un’oretta, in modo che la superficie faccia una leggera crosticina.
Preriscaldare il forno a 140-150 gradi e cuocere i macaron per 15-18 minuti, in base alla loro dimensione.
Aspettare che si raffreddino, staccarli dalla carta forno con l’aiuto di una spatola e quando sono completamente freddi, farcirli.
La farciture sono molto a piacimento, l’importante è la consistenza morbida e spalmabile.
Nel mio caso:
– Ripieno al cioccolato
con 50 gr di cioccolato al latte, fatto sciogliere al microonde e legato con 25 gr di formaggio spalmabile.
-Ripieno al cioccolato bianco e burro di arachidi
con 30 gr di cioccolato, fatto sciogliere al microonde e legato con 20 gr di formaggio spalmabile e 10 gr di burro di arachidi.
Ora mi manca solo di fare una capatina a Parigi, dal signor Hermè o dal signor Ladureè, per capire se sono sulla strada giusta!!;-)
Con questi macaron, partecipo alla raccolta di B per Biscotto:
10 Comments
I signori Ladurée ed Hermé sarebbero molto fieri di te;-)
24 Febbraio 2012 at 8:11Bravissima!
Io ho avuto la fortuna di assaggiarli la prima volta a Parigi presso famose pasticcerie o mi sarebbe rimasto un trauma a vita… addentare dei dolcetti così belli e restarne delusa.
24 Febbraio 2012 at 8:35Ti sono venuti benissimo, hanno tutte le caratteristiche che rendono un macaron un vero macaron; un guscio sottile e liscio,la "corona" alla base, la giusta quantità di ripieno.
Non avevi motivo di avere paura perchè p evidente che sei stata bravissima :o)
Io li ho mangiati varie volte a Parigi e li ho trovati sempre buonissimi ma super cari…pero' devo dire che quelli fatti in casa hanno un'altro sapore….sopratutto se vengono bene!!!!! complimenti, sei stata bravissima!!!! Io uso la ricetta di Felder, con la meringa italiana, e non l'abbandonero' mai piu'!!!
24 Febbraio 2012 at 9:25vabbé ma allora dillo che stai per aprire una signora pasticceria! prima la settevali, poi le torte con la pdz, poi miriadi di biscotti, e per ultimi questi macarons e il quadro d'autore.
qui mi esagera, signora gaia, non ci deve mica far cadere tutti stecchiti!
sono ammiratissima!
24 Febbraio 2012 at 14:31@stefania
dici?!? comunque una capatina da quella parti mi piacerebbe proprio!!
grazie!
@ritroviamoci
e invece la grossa delusione dei macaron del super, in Corsica, a me ha fatto venire proprio la voglia di farli da me!
Sei un'intenditrice, eh?!?
@Nicoletta
grazie! io mi sono trovata bene pure con questa, ma la prossima volta provo l'altra. Non riesco a stare ferma. Devo sperimentare.. Ora vengo a vedere da te!
@lagaia
24 Febbraio 2012 at 21:41piu' che pasticcera, direi golosona!!
😉
ma lo sai che, con le giuste accortezze, potrei farli pure a te?
Ora pero', non cipensare! Aspetto a gloria il termine della dieta che hai intrapreso e poi si festeggia!
Mi hai fatto venire voglia di farli…sono spettacolari i tuoi,,brava brava brava
25 Febbraio 2012 at 3:22Io da Hermé ci sono stata e anche di recente. Ma confermo l'inizio del tuo post: demystifying Macarons. Sono bellissimi da vedere, ma non fanno per me…
25 Febbraio 2012 at 21:42Ma che bello ripassare di qua! Mi devi scusare…ma ultimamente fra lavoro e bambini (diciamo infinita influenza dei bambini) sono riusicta a seguire il mio blog a malapena!!!! Io so che tu mi capisci…e quindi ora spero nella primavera per poter avere un po' più di tempo…(oddio, uncrocio le dita!!!) Bellissimo il tuo atto di forza con i Macaron! Io ancora devo farlo! (e, se per questo..mi manca ancora quello sulla pasta madre..ma sto per rimediare!!!) Un bacio grosso
27 Febbraio 2012 at 14:25Ciao! Complimenti per il tuo bellissimo blog..!
27 Febbraio 2012 at 18:23E poi posso dirti che i tuoi macarons sono fantastici..venissero sempre così male anche a me per la prima volta! Brava davvero!
Rinnovo i complimenti anche per le tue foto molto belle, ho un debole per la fotografia..
Mi unisco volentieri ai tuoi lettori..
Se ti va di passare a trovarmi mi trovi qui:
http://www.dolcebenessere.com
Sono una dolciaria!
Grazie!
Un abbraccio.. Kika
Deliziosi davvero 🙂
28 Febbraio 2012 at 8:19Grazie per aver partecipato alla mia raccolta, ti aggiungo subito alla lista.