Anche quest’anno l’appuntamento di Marzo è stato il Taste, la fiera/esposizione/manifestazione di prodotti eno-e-gastronomici di qualità che porta a Firenze produttori, aziende, compratori e appassionati come me.
Quest’anno non potevo proprio mancare.
Non vedevo l’ora di riassaggiare i fichi di Terravecchia, una new entry per il Taste, ma non per me.
Ho conosciuto Terravecchia un paio di anni fa, grazie ad un contest (A me piace ficotto) in cui ci si sfidava nel realizzare una ricetta originale con alcuni dei loro prodotti.
A parte la bontà di tutto quello che ci inviarono, a partire dai fichi caramellati, all’uva rosa di Pisticci, al Ficotto (un particolare mosto di fichi), quello che mi colpì fu il calore con cui Marina e Paola ci accolsero.
Dopo anni, le ho incontrate la prima volta questo autunno, sempre alla Leopolda, per il congresso nazionale dei Cuochi Italiani. Due ragazze piene di energia, di amore per la terra e per i suoi frutti, che dopo la laurea sono tornate nei campi con il padre e stanno portando l’azienda agricola di famiglia verso il futuro, diversificando la produzione, sperimentando nuove strade anche attraverso un laboratorio di trasformazione dove producono una confettura di frutta che sembra fatta in casa, fichi rosa e uva caramellata e sono sempre ricche di nuove idee!
Al Taste erano arrivate con non so quanti chili di biscotti al ficotto e gocce di cioccolata fatti appositamente per l’occasione da un convento di suore di clausura, che sono stati un successone!
Dopo la tappa obbligata di cui sopra, ho proseguito il giro.
Della serie: Va dove ti porta il cuore (o la gola).
Quest’anno sono stata al Taste in solitaria, per cui il percorso da seguire, i prodotti su cui mi sono soffermata e tutto quanto ho fotografato è stato scelto in completa autonomia in base alle mie personali predilezioni.
Se ancora non le conoscete, scorrete un po’ le foto e indovinate!
Tutte le spezie del mondo (e di Francesca) |
Tutti i tipi di miele. Tutta colpa dell’MTC |
Farina, che passione! |
Al Taste, anno dopo anno, mi sento sempre un po’ più a casa.
La conferma l’ho avuta quando sono entrata nello spazio allestito per la libreria di Guido Tommasi.
L’occhio mi è cascato sul ‘La Cucina di Casa Mia’ di Zenone Benini (di cui mi parla sempre una mia cara amica) e mi si sono illuminati gli occhi. Sull’impalcatura accanto, invece, mi si è aperto il cuore: in fila, una accanto all’altra ho trovato Irene, Sabrine e Maite con Marie e Maurizio.
🙂
Per finire il giro e non deludere chi era rimasto a casa, mi sono lasciata tentare anche dal salato.
Formaggi vari, birra e una profumatissima colatura di alici di Cetara, spillata direttamente dalla botte.
2 Comments
Ma perché io ti leggo sempre in pausa pranzo davanti alla mia "schiscetta"?comunque uno dei tre libri c'è l'ho anch'io. … indovina quale?
18 Marzo 2016 at 12:15Claudette,
20 Marzo 2016 at 17:54lo so lo so, qual è il libro che hai anche te!
E sono sicura che anche te già sapevi le mie predilezioni, eh?
buona domenica sera!