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Lampre-che? Lampredotto

Da quando mi sono candidata Ambasciatrice a quando ho inviato il pezzo in redazione sono trascorse tre settimane.
Tre settimane di fuoco, in cui mi sono documentata, ho cercato ricette, aneddoti, fatto reportage fotografici, intervistato, post-prodotto, scritto, riletto e corretto.
Ambasciatrice di cosa?
Della giornata odierna del Calendario del Cibo Italiano, progetto AIFB che dal primo gennaio festeggia ogni giorno un piatto tipico della nostra penisola.
Quando ho scoperto che era rimasta libera la giornata dedicata al panino con il lampredotto, che ho cominciato ad apprezzare solo a partire da una decina di anni, ma che è tipicamente fiorentino, come me, non mi sono potuta tirare indietro.
Così, per tre settimane, cadute tra quelle con mille impegni, non ho pensato quasi ad altro, nonostante abbia fatto molto più che solo un post.
E’ stata un’esperienza totalizzante, in cui mi sono divertita e ho giocato a fare la freelance-writer-photographer-interviewer-chippiunehapiunemetta, ma nella quale ho anche imparato tanto.
Ringrazio pertanto Sara (e consorte) che, nonostante le temperature, mi ha seguito a ruota e si è cimentata anche lei nell’impresa, Lavs per le dritte, Alfredo per il suo libro sui trippai fiorentini da cui ho attinto, Ciucciù che si è lasciato intervistare al suo chiosco durante una delicata ora di punta.

Vi invito ad andare a leggere il pezzo che ho scritto su Firenze, il lampredotto ed il suo panino direttamente sulla pagina del Calendario del Cibo Italiano.
Qui, in ogni caso, vi lascio la ricetta di Paolo Petroni, autore del Libro della vera cucina fiorentina, per il

Panino al lampredotto

Panino al lampredotto

una cipolla
una carota
una costa di sedano
qualche pomodorino
un mazzetto di  prezzemolo
un mazzetto di basilico (se in stagione)
600 g di lampredotto già pulito e bollito
sale

In una pentola capiente mettere circa 3 litri d’acqua, aggiungere la cipolla tagliata a metà, la carota e il sedano a pezzetti, i pomodorini, prezzemolo e basilico.
Salare e portare ad ebollizione, poi unire il pezzo di lampredotto intero.
Abbassare il fuoco, coprire e cuocere piano per circa un’ora.
Scolare il lampredotto dal brodo, tagliarlo al listarelle e condirlo con sale, pepe e un filo d’olio bono (quello extravergine di oliva).
Il lampredotto si può condire anche con un una salsa piccante fatta con olio e peperoncino sia in polvere che in frantumi, oppure con una salsa verde (realizzata con olio, prezzemolo, poco aglio, capperi, pangrattato e uovo sodo tritato).
Come suggerisce un trippaio interrogato, quando la stagione è calda e le cipolle sono nel loro splendore, una dadolata di cipolla di Tropea fresca aggiunge una nota in più.

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2 Comments

  • Reply Claudette

    Ma dove trovi il tempo per arrivare dappertutto? Io in questo periodo sono stata risucchiato dal vortice della vita al di qua dello schermo e riesco solo a guardarvi da lontano, con il binocolo mentre dalla mia cucina escono piatti da mensa aziendale. ..

    14 Luglio 2016 at 5:42
    • Reply gaia

      Claudette,
      è stata dura, tre settimane di 'pensieri', ma poi ci sono riuscita! E comunque, anche io ho poco tempo da dedicare a questo mondo virtuale. Come sempre, le cose a cui dico di si insieme a tutte le solite altre, sono sempre di più.. e il tempo mi manca sempre..
      baci
      ps. ora è tornato un po' di fresco, ma fino a due giorni fa, anche qui.. solo insalate..

      15 Luglio 2016 at 16:16

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