Le passioni vanno condivise. Che sia l’amore per il cinema, per la corsa o per la cucina: quando lo si fa in due, il divertimento e la soddisfazione moltiplicano.
In casa, 99 volte su 100, cucino io. E di queste 99, mi capita di essere la regina del focolare sola soletta per 97 volte, se si esclude quel paio in cui uno dei due legumini, ispirato dal momento o da cosa sto intrugliando, decide di farmi compagnia.
Ma il componente maschio adulto di casa, che tuttavia dopo cena si trasforma nel re dello sparecchio e annessi, se mi vede ai fornelli, si affaccenda in tutt’altro.
Sempre, tranne l’ultimo sabato trascorso in campagna.
Complice una connessione assente, che gli ha impedito di fare il solito tele-lavoro non retribuito del fine settimana, alla domanda ‘cosa si fa per pranzo?’ mi sono illuminata. Ha usato il plurale, mi sono detta e ho acchiappato al volo l’occasione: “Perché non facciamo (notare il plurale) gli gnocchi?”
invece di mandarmi a quel paese e mettersi a fare qualcos’altro, mi fa: “Va bene. Cosa serve?”
E così abbiamo trascorso una mattinata insieme, a preparare insieme il pranzo per tutti, a dividerci i compiti, come in una vera brigata e ad attendere con ansia il responso dei legumini, i nostri assaggiatori ufficiali!
Gli gnocchi, tema del mese dell’MTC 59, sono spiegati in tutte le loro varianti da Annarita, che ha vinto l’MTC estivo e che ce li propone nella sua magistrale spiegazione, che potete trovare qui.
La nostra versione ricordi estivi, è una variante dei tipici gnocchetti di patate che racchiude un cuore di ripieno.
Li abbiamo preparati con le verdure e gli odori dell’orto (melanzane, pomodori, scalogno, basilico, patate rosse di montagna) ed un uovo della gallina felice del contadino sopra casa.
Sono stati riempiti con melanzane e mozzarella di bufala e conditi con una generosa e casereccia salsa di pomodoro e pesto fresco con mandorle.
Gnocchi ripieni di …ricordi estivi
per 6 persone
1 kg di patate rosse a pasta bianca
200 g di farina
1 uovo
1 melanzana
100 g di mozzarella di bufala
700 g di pomodori del tipo allungato
2 scalogni
35 g di foglie di basilico
65 g di olio extravergine di oliva
15 g di mandorle
20 g di parmigiano reggiano
sale
Pulisci la melanzana, sbucciala e tagliala a dadini di un cm di lato. Distribuisci i cubetti in un colino, cospargi di sale e copri con un peso (io ho usato un piatto da dessert su cui ho appoggiato una bottiglia d’acqua). In questo modo le melanzane rilasciano il loro liquido di vegetazione e l’eventuale gusto amaro. Lascia riposare per una mezz’ora.
Inforna a 200 gradi le patate con la buccia e cuocile per 30-40 minuti (a seconda di quanto sono grandi).
Nel frattempo, prepara la salsa di pomodoro. Incidi il fondo dei pomodori con un taglio a croce e falli sbollentare per mezzo minuto. Falli raffreddare in una ciotola con un po’ di ghiaccio o di acqua fredda, sbucciali, togli i semi e taglia i pomodori a tocchetti.
Rosola gli scalogni, tagliati a rondelle, in una padella con un filo d’olio e aggiungi i pomodori. Falli cuocere a fuoco basso per 20 minuti, poi con un mixer ad immersione, frulla fino ad ottenere una crema.
Prepara il ripieno: asciuga i cubetti di melanzana e rosolali in padella sulla fiamma viva con 3 cucchiai di olio e uno spicchio di aglio con la buccia, per 5-10 minuti.
Prepara il pesto: trita insieme le mandorle con le foglie di basilico, il parmigiano a pezzi e 65 g di olio. Regola di sale.
Trita la mozzarella ed uniscila alle melanzane, insieme ad un cucchiaio abbondante di pesto.
Quando le patate sono ancora calde, sbucciale facendo attenzione a non scottarti, e passale allo schiacciapatate oppure al passaverdura. Unisci l’uovo e la farina, fino ad ottenere un impasto morbido.
Ricava una noce di impasto, schiacciala su un piano ben infarinato e forma un disco alto mezzo cm e largo 8. Versa al centro un cucchiaino di impasto e avvolgilo di nuovo a formare una pallina.
Con queste dosi otterrai circa una cinquantina di palline.
Porta a bollore una pentola capiente di acqua salata, cuoci gli gnocchi un po’ alla volta fino a che non salgono a galla (un paio di minuti).
Servi nei piatti, su un letto di salsa al pomodoro, condendoli con un filo d’olio, il pesto avanzato e una grattata di parmigiano reggiano.
La prova assaggio
La trepidazione su come fossero venuti era tanta. Era la prima volta che facevo gli gnocchi e la prima volta che avevo una così desiderata compagnia. I legumini si sono riuniti in consiglio ed hanno assaggiato la prima porzione dal solito piatto.
Ci si sono avventati sopra, ma non sono stati affrettati nell’esporre il loro giudizio: hanno meditato, masticando lentamente e assaporando con gusto e con tutti i recettori papillari attivi.
Dopo un primo momento di silenzio si sono espressi. Buoni. Altro gnocco. Si, proprio buoni..
Si sente il ripieno ed il condimento va bene.
Se ne può avere degli altri? 😉
Con questi gnocchi, partecipo alla sfida MTC 59, lanciata da Annarita del blog Un bosco di Alici
13 Comments
che bella ricetta!mai fatti gnocchi nè normali nè ripieni.da tanto tempo vorrei ma non oso.dovrei, vero?
21 Settembre 2016 at 7:29Eh si, isa. Dovresti! Se segui tutte le indicazioni di Annarita e usi patate buone, non puoi sbagliare!
22 Settembre 2016 at 20:13Gli gnocchi (anzi,come si dice sgrammaticatamente qui più a nord, "i gnocchi ") erano il piatto forte della mia nonna materna e la bestia nera della mia mamma….a me vengono così così (io do la colpa alle patate. ..) , ma ripieni non ho mai provato a farli e dubito in ogni caso che mai li preparerò in compagnia del mio consorte che in cucina è veramente un pesce fuor d'acqua.
21 Settembre 2016 at 20:23Claudette,
22 Settembre 2016 at 20:13mai dire mai. Lo sto imparando con l'età … 🙂
Anche io non avrei mai pensato ad avere una tale compagnia nel mio 'regno', e invece….
un bacione
Ma che bella questa giornata passata insieme con tanto di cucina in tandem! L' MTC fa sempre grandi regali, anche io ricordo giornate speciali che hanno preso il via con il pretesto di una sfida 🙂
22 Settembre 2016 at 8:14Bellissima proposta, fresca, saporita e con prodotti locali. E due assaggiatori così attenti e consapevoli te li invidio molto!
cara Alice.
22 Settembre 2016 at 20:16E' stato davvero un lavoro di gruppo, che gonfia il cuore oltre che riempire la pancia. E' vero, sono fortunata: i legumini sono attenti e critici, stanno crescendo e sviluppando buon gusto e, per fortuna, stanno ampliando i loro orizzonti. Fagiolino, non si sa come, da questa estate adora le melanzane. Mah…
più che in sintonia… io ho pubblicato due versioni una di patate condite con pomodorini e pesto di basilico e nocciole e uno ripieno di melanzane condito con pomodoro e ricotta salata …in pratica sono un mix.
22 Settembre 2016 at 18:10Ammettiamo però che sono buonissimi, vero? un bacione!
Sono buonissimi, Elena, hai perfettamente ragione.
22 Settembre 2016 at 20:20I legumini concordano!
sono venuta a scoprire entrambe le tue versioni e devo dire che non saprei quale scegliere!
Questi gnocchi sembrano buonissimi!noi non abbiamo avuto il coraggio di provare subito la versione ripiena quindi complimenti!!Io me li figuro proprio i due legumini (che poi tanto -ini non sono!) riuniti a giudicarvi..ahahaha, meravigliosi!!!un bacio, Chiara
22 Settembre 2016 at 18:16Cara Chiara,
22 Settembre 2016 at 20:24si i legumini stanno via via cambiando il suffisso, ma qui rimarranno sempre ini. 🙂
stanno diventando anche assaggiatori provetti e parecchio critici (e l'esperienza di Cerreto, ha allungato il loro CV!!)
Penso che la mia sia la fortuna del principiante, anche se devo ammettere che la qualità delle patate dell'orto della mamma è stata sicuramente fondamentale!
baci a entrambe!
sono felice di essere stata il motivo (connessione a parte) di una giornata così bella e, a quanto dici, quasi irripetibile. Cucinare insieme è bello, sempre che il marito accetti di buon grado di essere il sous chef! In questi gnocchi c'è tutto quello che mi piace, cucinare con amore, divertirsi a farlo, utilizzare le ultime verdure dell'orto e condividerlo con chi ami, il resto quasi non ha importanza, quasi perchè sempre di sfida si tratta. Sul pesto con le mandorle avrai l'altro giudice, genovese e purista che se vuole dirà la sua (anche se a me non dispiace troppo), io però, l'avrei messo solo all'interno per mantenere intatto il gusto e non confonderlo con quello fuori. Bravissimi.
23 Settembre 2016 at 14:59Ho appena ricevuto un colpo mortale dal "mio" editor, che ha appena dato il colpo di grazia a tutte le regole dell'Italiano scritto con cui sono cresciuta e che ho fatto studiare ai miei alunni: niente, nada, non valgono piu'… e cosi'ora non so se sdoganare queste mandorle nel pesto o attaccarmi ai pinoli come le eroine del film muto all'edera 🙂
27 Settembre 2016 at 16:54Facciamo cosi': sdogano questi gnocchi, goloso prodotto di una bella giornata che da' anche senso alla fatica di questo gioco. Oggi, per esempio, mi sto chiedendo da tutto il giorno "perche' lo fai?", quasi che Masini si fosse impossessato di me.. ed ecco qui perche' lo faccio e lo facciamo: per sentire queste storie e goderne un po' anche da qui. Bella interpretazione, bravissimi tutti!
Ma sembrano golosissimi!!!!
27 Settembre 2016 at 18:13Mi hai fatto venire fame! 🙂