Per festeggiare il ritorno a scuola (ma anche no, chè io di rinfilarmi nel turbine casa scuola lavoro spesa e compiti ne farei volentieri a meno), cosa c’è di meglio di una sana e golosa torta?
Se poi, come questa, la lievitazione è naturale, l’impasto si può fare tranquillamente a mano e le porzioni si tagliano senza bisogno del coltello, ma solo staccando una rosa per volta, cosa si vuole di più?
Questa torta è stato il frutto di una folgorazione che mi ha colpito durante un fine settimana in campagna, dopo che con i legumini eravamo stati a raccogliere le more.
Quest’anno, il clima mite e piovoso ci ha regalato delle more super cicciottone.
Anche le solite more rinsecchite che di solito troviamo tra i rovi che separano i vari ‘appezzamenti’ di terreno sono state di soddisfazione, ma comunque mai come quelle raccolte direttamente dall’orto e pazientemente annaffiate dalla nonna!
Torta di rose a lievitazione naturale, con crema e more
per la crema:
250 ml latte
2 tuorli
65 gr zucchero
25 gr di farina
la scorza di mezzo limone
Monta i tuorli con lo zucchero. Quando sono gonfi e chiari, aggiungi la farina setacciata e mescola per incorporarla.
Porta a bollore il latte con la scorza del limone. Togli dal fuoco, leva il limone e rovescia il composto di tuorli e zucchero. Rimetti sul fuoco.
Quando il latte comincia di nuovo a bollire e sommerge la crema, togli dal fuoco e mescola velocemente con una frusta. La crema è pronta in meno di un minuto. Mescola di tanto in tanto per farla raffreddare e per evitare che formi la crosticina.
Impasto brioche
Ho usato come base una ricetta infallibile: l’impasto per il danubio dolce di Adriano, ma ho fatto delle modifiche sugli ingredienti usati: niente miele, ho sostituito i grassi con olio di arachidi e ho usato la pasta madre invece del lievito di birra.
Questa, quindi, la mia versione:
100 gr di pasta madre
350 gr di farina (100 manitoba e 250 farina 0)
100 gr di latte
70 gr di olio di semi di arachide
65 gr di zucchero (più un po’ per spolverare)
6 gr di sale
2 uova
Ho impastato a mano, iniziando intorno alle 21.
Prima ho sciolto il lievito a pezzi con il latte, l’ho coperto con la farina e ho impastato quel tanto che basta per formare un panetto, lasciando intorno la farina.
In una ciotolina ho unito le uova con lo zucchero e ho mescolato bene, cercando di far sciogliere lo zucchero. Ho unito al resto degli ingredienti e impastato sbatacchiando l’impasto nella ciotola e riprendendolo fino a che ha smesso di rimanere appiccicato alle mani e ha preso consistenza.
A quel punto, ho sciolto il sale nell’olio e l’ho unito in tre volte, facendolo assorbire prima di aggiungerne altro e continuando a sbattere per far tornare la consistenza soda dell’impasto.
Ho formato una palla e lasciato lievitare tutta la notte.
La mattina ho preparato la crema e ho diviso l’impasto in due. Con un matterello, su una tavola di legno infarinato, ho steso ogni pezzo in un rettangolo di circa 15 cm di larghezza e alto mezzo cm.
Ho spalmato metà dose di crema su ognuno dei rettangoli e ho cosparso con le more (prima lavate e asciugate con un po’ di carta assorbente). Ho arrotolato lungo il lato più lungo e ho tagliato le girelline usando uno spago da cucina, facendo tagli a distanza di circa 4-5 cm.
Ho unto bene una teglia rotonda di 26 cm di diametro e ho adagiato le girelle una accanto all’altra.
Ho lasciato lievitare fino al raddoppio. Ho spolverato con un po’ di zucchero semolato e poi ho cotto in forno a 180 gradi per una mezz’ora circa.
La torta, soffice soffice, ha dato grandi soddisfazioni.
E’ finita in meno di ventiquattro ore, nonostante si dicesse che la crema fosse poca (e che quindi mi toccherà aumentare di una volta e mezzo, al prossimo giro)!
English version
Soft brioche cake with cream and raspberries
for the cream:
250 ml milk
2 yolks
65 gr sugar
25 gr flour
zest of half organic lemon
Whip yolks with sugar until fluffy and pale. Add sifted flour and mix.
In a saucepan, bring milk and the lemon zest to boil. Remove from the heath and pour in the mix of yolks and sugar. Put again on the fire.
As soon as milk boils again, remove it from the fire and mix quickly and well with a whisk.
Cream will be ready in less than a minute.
Stir occasionally to prevent crust to form.
The brioche dough
The recipe I started from is from Adriano’s blog. I made some changes on the ingredients (mainly due to what I had at home):
no honey, peanut oil instead of butter, sourdough instead of yeast.
This is my version:
100 gr sourdough
350 gr flour (100 strong flour and 250 general purpose flour)
100 gr milk
70 gr peanut oil
65 gr sugar plus more to dust
6 gr salt
2 eggs
I started ad 9 pm the evening before.
I dissolved sourdough in the milk, I covered it with flour and mix as much flour as I needed to form the dough, leaving the remaining flour all around.
In a bowl, I mixed eggs and sugar and added to the dough, and knead strongly, stretching and folding the dough until it was no more sticky.
Then, I dissolved the salt in the oil and added it to the dough in three times, and waited it to be absorbed before adding more.When the dough was again thick and firm, I shaped a ball and let it rest until doubled in size (all night long).
The morning after, I made the cream and splited the dough in two.
With a rolling pin, on a floured surface, I rolled the dough to 15 cm long and half a cm high.
I spread half the cream on each dough and scattered with raspberries (once washed and dried with paper towel).
I rolled along the long side and cut it in pieces 4 or 5 cm wide helping with a twine.
I lightly greased a round tin (26 diameter) and put the brioche roses side by side.
Then I waited until the roses were doubled in size, I sprinkle the cake with some sugar and baked for about 30 minutes at 350F/180C.
The cake was so appreciated that it did last less then 24 hours, despite the cream should have been more (as someone said)…
10 Comments
Questa è una cosa di livello tale che non ce la farei mai. Ma mi piace guardala e pensare che magari un giorno qualcuno me la fa! 🙂
18 Settembre 2014 at 18:09MA di quale livello? Guarda, è più il dirsi che il farsi. Quando l’ho fatta, in campagna, mi è parso proprio che venisse tutto da se.. è la magia dei lievitati!
24 Settembre 2014 at 20:30Jolie !
18 Settembre 2014 at 19:39Merci!
24 Settembre 2014 at 20:29Wow! Buonissimo! I will have to try this recipe.
19 Settembre 2014 at 11:18Grazie Marcellina!
24 Settembre 2014 at 20:29Che meraviglia! Si puo’ fare anche con i mirtilli volendo.
19 Settembre 2014 at 12:58Ciao Laura,
24 Settembre 2014 at 20:28ma certo! Mirtilli a volontà!!
😉
Me la segno, ma con il lievito di birra…
24 Settembre 2014 at 17:03Tanti anni fa, prima dell’inizio della scuola, anche noi facevame le ultime passeggiate in cerca di more, tra i rovi lungo i sentieri che salgono sulle prime montagne ,qui alle spalle: ce ne erano di grosse e succose, viola, morbidissime e tante rinsecchite, piccole e amarognole che sembravano fatte solo di semini. Adesso quei cespugli di more non esistono quasi più, davano fastidio e li hanno tagliati: addio more di settembre!
Claudette
Ciao Claudette,
24 Settembre 2014 at 20:28peccato davvero che abbiano tagliato i rovi.. chissà poi che fastidio davano, se erano in campagna..
comunque , more a parte, la ricetta è una base che sta bene con un sacco di farciture.. se ti va di sperimentare!!
🙂