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Il riso nel latte dei miei nonni

Questo è un piatto di ricordi.
Che sono riaffiorati per caso alla mente per colpa di un litro di latte, che stava in frigo da ormai troppo tempo, in un anonimo cartone.
E’ un piatto che mi ha fatto rivivere campagna,  mucche,  mani grandi che mungono sapientemente, mani incerte di bambini che tentano di ripeterne i gesti,  odore di stalla e profumo di latte.
E’ il piatto che i miei nonni facevano spesso in campagna, quando d’estate, finita la scuola e in attesa delle vacanze al mare, trascorrevo i mesi con loro, il mio fratellone e i miei cuginetti.
Il latte c’era sempre: la sera, era Dante che lo mungeva e che ci faceva provare a imitare i suoi gesti (io ero la più timorosa di tutti: “e se la mucca mi tira una zampata?”). Poi la nonna lo metteva a bollire e ricordo come tutti aspettassimo ansiosi la panna cha affiorava, da mettere su un piattino e usare la mattina dopo a colazione sul pane. Il nonno, invece, spesso faceva il riso nel latte.
Una prelibatezza.
Ho dovuto telefonare alla mamma per ricordare esattamente come faceva.
I ricordi sono affiorati di nuovo,  il riso è piaciuto anche alla nuova generazione dei legumini, ma il latte di Dante ed il riso del mio nonno erano sicuramente molto più buoni!

Riso al latte

Per 4 porzioni di Riso nel latte:

4 tazzine di riso
1 litro di latte
1 bicchiere di acqua
sale
una noce di burro per mantecare

La ricetta è banale:

in una pentola, si porta a bollore il latte e l’acqua. Si sala e poi si rovescia il riso a pioggia e si continua la cottura finchè il riso è morbido e i liquidi sono assorbiti. Se il riso fosse ancora un po’ al dente ma il latte fosse stato tutto assorbito, aggiungere un po’ di acqua.
Non pensate di lasciare la pentola lì e andare a fare qualcos’altro: il latte tende a schiumare e a straboccare se non si gira spesso il riso!
Una volta che il riso è cotto, si aggiunge una noce di burro e si lascia riposare 5 minuti prima di servire (eventualmente far nevicare un po’ di parmigiano grattugiato sopra).

Riso al latte
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20 Comments

  • Reply Araba Felice

    Buono proprio perchè pieno di ricordi 🙂

    29 Gennaio 2013 at 8:26
  • Reply Lo Ziopiero

    Quanti bei ricordi in questo post.
    E cosa darei per avere una mucca in giardino, tutta per me!!!
    :))

    29 Gennaio 2013 at 9:14
  • Reply perladarsella

    Non sarà un sapore dell'infanzia, ma provalo in versione dolce, con un po' di zucchero di canna e una spolverata di cannella e poi sappimi dire.

    29 Gennaio 2013 at 9:21
  • Reply Claudette

    Anche qui da noi il riso e latte è un classico della tradizione: è però più blando del tuo, in versione minestra e io…. io da bambina lo detestavo; adesso mi piace ma più denso e profumato alla cannella.
    Claudette

    29 Gennaio 2013 at 10:12
  • Reply Simona la golosa

    Il riso al latte è buonissimo… 🙂

    29 Gennaio 2013 at 15:49
  • Reply Marina

    Piatti così non sono mai banali perché pieni zeppi di ricordi e di emozioni… Una fortuna aver potuto assaggiare questo risolatte fatto dai nonni 🙂 e ancora più importanti farlo conoscere ai legumini. Un abbraccio

    29 Gennaio 2013 at 19:44
  • Reply elisabetta pendola

    che ricordi, lo faceva anche la nonna mia, con la buccia di limone…

    29 Gennaio 2013 at 20:41
  • Reply carmen

    Buono! é simile a questa ricetta spagnola che ho fatto anche per il mio blog. magari puoi dare un occhiata, anche se con il traduttore. complimenti per il tuo blog sempre pieno di idee e bellisime fotografie. Ciao!! http://www.rezetasdecarmen.com/2011/01/arroz-con-leche.html

    30 Gennaio 2013 at 13:15
  • Reply Mamma Che lavora

    Proprio qualche settimane fa l'ho riproposto alla mia piccolina e si… i ricordi che mi ha riportato alla mente sono tanti!! è stata una coccola dolcissima!

    30 Gennaio 2013 at 17:51
  • Reply gaia

    Araba
    Hai proprio ragione!

    zio
    mucca in giardino? io da piccola avrei voluto un pony in terrazza…

    perladarsella
    dici? mmmm ti faro' sapere!

    claudette
    a me piace in tutti i modi,mi sa tanto!!

    simona
    benvenuta!!

    MArina
    grazie a te! è vero. Sono orgogliosa di averlo fatto provare anche a loro!

    elisabetta
    benvenuta! la tua nonna te lo faceva dolce o salato?

    carmen
    benvenuta anche a te! sono venuta a vedere.. buono anche il tuo!

    mamma che lavora
    ma davvero?!? sono contenta!

    30 Gennaio 2013 at 22:42
  • Reply ann@...

    bellissime foto… io poi adoro il riso
    ergo, lo provo 🙂
    grazie e buona giornata Gaia

    31 Gennaio 2013 at 8:00
  • Reply Reb

    Faatto ieri sera, buonizzimizzimo.
    Una coccola di lì a qui, grazie.

    31 Gennaio 2013 at 11:09
  • Reply La Cucina Spontanea

    Quando ho letto il titolo, avevo pensato ad una ricetta dolce invece è salato, buono!!Ceri sapori di quando eravamo bambini son difficili da recuperare, ma mi sembra che tu ci sia riuscita benissimo.
    un bacio
    Chiara

    31 Gennaio 2013 at 23:16
  • Reply gaia

    Ann@
    scusa il ritardo.. e grazie!

    @reb
    ..grazzzie!

    @LacucinaSpontanea
    Sì, è salato! Praticamente è così sostanzioso che ci si fa cena!
    😉

    3 Febbraio 2013 at 22:15
  • Reply Anonimo

    Ah me lo faceva sempre la mia nonna

    16 Novembre 2013 at 4:31
  • Reply Anonimo

    FANTASTICO… una sola parola x descrivere questa ricetta eseguita esattamente come tu hai scritto

    20 Gennaio 2015 at 14:40
    • Reply gaia

      Ne sono felice.
      Grazie per essere passata e aver lasciato traccia!

      22 Gennaio 2015 at 20:55
  • Reply Maurizio Festa Bianchet

    Gentile signora, divento giovane anch'io, ricordando esattamente quello che lei scrive, vale a dire il riso e latte che si mangiava regolarmente a casa della mamma.
    Mia moglie assicura che lo cucinerà quanto prima …anche lei se lo ricorda il riso e latte.
    Le sono grato.

    Maurizio Festa Bianchet
    Borgosesia VC

    24 Dicembre 2015 at 18:18
  • Reply Marco Ennis Mariani

    Buongiorno signora Gaia, di latte in latte riaffiorano bei ricordi. Mia mamma non metteva né burro né parmigiano, durante la cottura aggiungeva la buccia di un limone e a cottura ultimata, una volta servito nei piatti, cospargeva una miscela di zucchero aromatizzato con cannella in polvere. Si formava sopra il riso una croccante e succulenta crosta!
    Allo stesso modo, per alternare le cene, preparava i fiocchi d'avena cotti con acqua – come se fossero riso – e, cosparsi di zucchero e cannella erano una vera poesia!
    Quando da bambino e da ragazzo lo raccontavo ai miei compagni di scuola e di gioco ne restavano meravigliati e mi chiedevano: "ma cosa sono i fiocchi d'avena?"
    La mia risposta era: "non so, è roba da mangiare svizzera molto buona!"

    27 Gennaio 2016 at 12:10
    • Reply gaia

      Caro Marco,
      mi fa davvero piacere sapere di aver risvegliato in te (posso darti del tu?) ricordi piacevoli, che ognuno di noi ha, a volte solo sommersi da eventi e ricordi più recenti.
      La cosa importante è non perderli, ma sorridere al loro riaffiorare!
      Io invece, l'avena l'ho conosciuta solo qualche anno fa, ma son d'accordo nel fatto che sia molto buona anche quella (che a volte sostituisco al riso nel latte) ma preparo solo dolce!
      un grazie per essere passato di qui e aver lasciato la tua traccia!

      29 Gennaio 2016 at 18:13

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