Dire che si tratta di ricetta, forse, è esagerato.
Vediamo se indovinate:
Bastano due-tre ingredienti, ma di quelli buoni, un po’ di pazienza e poi basta aspettare.
Non c’è cottura e non c’è inganno.
Si fa da sole e con il sole!
Cos’è?
L’ingrediente principale aspettava il suo momento di gloria, ormai da anni.
In campagna, nell’orto della mamma, l’albero di amarene è sempre stato snobbato.
Tutti preferivano fare la corte al ciliegio.
Il mio babbo, che invece apprezza il dolce-aspro racchiuso in queste palline rosse, è stato l’unico fino ad ora a spelluzzicare dai rami, anche solo per dissetarsi un po’.
Ma quest’anno, una mattina, mi sono decisa. Armati di cestini, insieme al babbo, siamo andati a trovare l’amareno e lo abbiamo un po’ alleggerito dal peso dei tanti frutti che quest’anno ci ha regalato.
La poesia, dopo le foto bucoliche, gli assaggi direttamente sotto le fronde e il ritorno a casa, è terminata al momento dell’operazione di snocciolamento.
Una amarena alla volta.
1 kilo e mezzo di amarene.
Quante saranno state? Non so, ma tante.
Avremmo potuto proporre un quiz a premi, come faceva la Raffaella nazionale con il barattolo di fagioli.
Fatto sta che mi ci è voluta un’oretta…
Dopodichè niente più.
Al resto ci pensa il sole.
La preparazione di queste amarene sciroppate viene direttamente da Antonia (appassionata pasticcera e cuoca che sforna delizie napoletane ineguagliabili), la stessa Antonia delle zeppole, vi ricordate?
Amarene sciroppate
1 kilo di amarene (per me 1 kilo e mezzo, tanto per gradire)
700 gr di zucchero (per me 1 kilo)
alcool per liquori
Snocciola le amarene (con santa pazienza), coprile con lo zucchero e mettile al sole per 7-10 giorni, magari coperte con uno di quegli ombrellini di rete per proteggere le pietanze dagli insetti, e con un cucchiaio rigira di tanto in tanto lo zucchero che poco a poco diventerà uno sciroppo.
Ricordati di riporle in casa al tramonto e rimetterle al sole la mattina.
Trascorso questo tempo, travasale in vasetti sterilizzati e versa un cucchiaio di alcool in ogni vasetto.
(La quantità di zucchero non richiede che il vasetto venga sterilizzato anche dopo).
Ah, mi dimenticavo….In bocca al lupo con il clima!
L’accudimento delle amarene al sole è stato affidato alla mia mamma, che perfettamente calata nel ruolo di tutore, per 10 giorni non ha fatto altro che controllare l’arrivo di nuvoloni minacciosi e fare avanti e indietro tra casa e fuori, per non far bagnare la preziosa ciotola…!
PS.
E ora che ho le amarene, come mi consigliate di usarle?
Io avrei in mente una bella torta foresta nera per il prossimo inverno.
Altre idee?
English version
This year the black cherry tree near where my mum lives in the summer months had a so many little red cherries that I couldn’t leave them alone on the branches.
One morning, with my dad, we had our visit to the tree and came back home with a basket full of these red and bitter sweet red pearls.
The recipe here is not properly a recipe, as after pitting the cherries, the hard work is done.
Then it’s up to the sun to turn them into a mouthwatering ingredient for future experimentation!
Black cherries in syrup
1 kilo of black cherries
700 grams of sugar
alcohol
Remove pits form cherries, one at a time. You’ll need great patience and endurance, but then you’ll have finished the hard work.
Add the sugar and leave in a sunny place for at least 7-10 days. Remember to gently mix with a spoon black cherries once a while. Every night put the cherries in and bring them out the morning.
After ten days, pour in sterilized jar and cover with a tablespoon of alcohol.
That’s all.
Now, I’m wondering how to use them.
I think next winter I could have a Black Forrest gateaux, in a rainy sunday…
Any other suggestion?
🙂
13 Comments
i would just put them on vanilla ice cream! they look wonderful!
24 Luglio 2013 at 20:15Hi Dina and welcome here!
24 Luglio 2013 at 21:30Yes, I definitely think it could be a brilliant idea, and I shouldn't have to wait until next winter!!
thanks!
Ciao, che buone le amarene sotto spirito! Io ti consiglio di usarle per guarnire una bella coppa di gelato! Un abbraccio
25 Luglio 2013 at 8:57paola
Ok, ne terrò di conto!
25 Luglio 2013 at 21:51grazie 🙂
che leccornia queste amarene!
25 Luglio 2013 at 9:09saluti Su
Ciao Cincia,
25 Luglio 2013 at 21:52benvenuta!
Che coincidenza, anche io oggi pubblico le amarene sotto spirito! Il mio procedimento è diverso, e le mie foto decisamente meno poetiche delle tue!
25 Luglio 2013 at 9:55Come usarle? Beh, per questo ho la soluzione! Una freschissima bevanda estiva: nel bicchiere un pò di amarene con il loro sciroppo, allungate con della sprite! Sapori della mia infanzia!!!
Un bacione!
Considerando che di alcool ce 'è poco, penso che la bevanda, diluita in mooolta acqua potrei provare a farla assaggiare anche ai legumini!
25 Luglio 2013 at 21:53😉
grazie e ciao!
Che ricordi di quando ero bambina e la zia R. ci portava a raccogliere le amarene!
25 Luglio 2013 at 18:56La mia mamma le trasformava in marmellata e io avevo il compito di snocciolarle: molto più facile che snocciolare le ciliege!
Claudette
Marmellata… e pensare che non ci avevo pensato!!
25 Luglio 2013 at 21:54Sì, è vero, le amarene si snocciolano meglio delle ciliegie, ma che faticaccia!!
🙂
Wow.. Che bontà le amarene, un peccato snobbarle per le ciliegie..
Avete fatto bene tu e il tuo papà a rendere loro giustizia!! u.u
p.s. Ti seguo molto volentieri!
30 Luglio 2013 at 10:34IMPOSSIBILE FERMARE I BATTITI
Peccato che tu non abbia utilizzato i semi per un delizioso liquore!
9 Giugno 2016 at 14:36Ciao Giusi!
9 Giugno 2016 at 16:16Il tempo delle amarene, da queste parti, deve ancora arrivare. Racconta un po' di questo liquore.. magari riesco a farlo anche io, quest'anno!