Quando siamo stati al mercato di Porta Palazzo a Torino, nel girovagare tra le tante bancarelle, mi sono imbattuta in un piccolo banchino pieno di prodotti esotici, che mi ha incuriosito.
C’erano ananas mignon, mangostini e queste patate che sul cartellino avevano scritto qualcosa come ‘cumate’ (le conoscete? si chiamano così?).
Mi sono fatta tentare da queste patate peruviane (anche se ho lasciato il cuore sui mangostini) che, una volta a casa e con l’aiuto di Lenticchia, ho scoperto avere una bella polpa arancione.
Non sapevo proprio come usarle…
Mi sono detta: sono patate… ci posso fare un purè! E così per capirne il sapore ci ho fatto una porzione mini di purè. All’occhio sembrava una crema di zucca, o di carote, ma la consistenza era quella del purè e ci è piaciuto parecchio: poco dolce e molto particolare!
Poi mi è tornato in mente il pane di patate di Adriano e così sono partita con la panificazione con variazioni..
Variazione 1 – ho seguito la ricetta originale ma ho dato la forma di panini (da usare poi a colazione durante la settimana)
Variazione 2 – ho seguito la ricetta ma ho usato la mia pasta madre e poichè l’impasto mi era venuto molto morbido, ho cotto il pane nello stampo di un plumcake, dandogli così l’aspetto di un pan carrè.
per questa variante, ho usato:
200 gr di pasta madre
200 gr di farina manitoba
150/200 gr di farina (a seconda di quanta ne assorbe, per via dell’acqua delle patate lesse)
170 gr di patate ( che vanno lessate, schiacciate e raffreddate)
300 gr acqua
4,5 gr lievito fresco
12 gr sale
1 cucchiaino malto (facoltativo)
per il procedimento, nella prima parte ho riadattato quello del maestro, all’uso con la pasta madre, quindi:
la sera ho fatto sciogliere la pasta madre con 250gr acqua, ho coperto e ho lasciato a temperatura ambiente fino al mattino (circa 12 ore)
al mattino ho preso l’impasto e ho proseguito come indica Adriano:
ho unito metà della farina rimanente ed avviamo la macchina a vel. 1, con la foglia. Lasciamo compattare l’impasto, poi aggiungiamo le patate con il sale e, poco dopo, la farina rimamente. Dopo un paio di minuti aumentiamo la velocità a 1,5 e lasciamo incordare.
Montiamo il gancio e facciamo andare a velocità sostenuta, ribaltando su se stessa la massa un paio di volte, fino a che si staccherà decisamente dalla ciotola e si presenterà semilucida, liscia e ben legata.
Copriamo e lasciamo a temp. ambiente per 50’.
Rovesciamo l’impasto sulla spianatoia infarinata e diamo le pieghe del tipo 1.
Arrotondiamo senza stringere e copriamo a campana.
Dopo 40’ stringiamo la sfera, sigilliamo la chiusura e poniamola capovolta in un telo ben infarinato, copriamo a campana.
A me l’impasto è venuto molto morbido, quindi dopo aver strinto a sfera, ho deciso di formare un filoncino e adagiarlo nello stampo del plumcake, dove ha terminato la lievitazione.
Poi ho acceso il forno a 250°, ho messo una pirofila con acqua bollente ed ho infornato.
Dopo 10’, togliamo il tegame, riduciamo a 200° e lasciamo in fessura per 5’.
Riduciamo a 180° e chiudiamo il forno.
Dopo 5’ rimettiamo in fessura e portiamo a cottura per ca. 15’.
Lasciamo raffreddare in verticale nel forno spento, con lo sportello semiaperto.
In entrambi i casi la patata dona una morbidezza e una sofficità che non avevo mai ottenuto con un impasto così semplice e senza grassi!
Forse anche merito del fatto che, finalmente, dopo un anno di uso del mio carretto di planetaria, sono riuscita a capire cosa significa incordare!!
Per questo, ringrazio anche qui gli amici di Gennarino, che mi hanno illuminato e hanno condiviso con me questa emozione! 😉
20 Comments
Non ho mai sentito nomincare questa patata…Mi incuriosisce! Complimenti per la ua perfetta panificazione! I panini hanno un aspetto davvero invitante!
15 Gennaio 2010 at 8:17Ciao! stranissimo il colore di questa patata! ma anche il sapore è diverso?! ottima l'idea di un pane…peccato che non abbia preso anche lui un pò di colore 😉
15 Gennaio 2010 at 9:17bacioni
è vero, il pane con le patate viene morbidissimo.
e come al solito le tue foto sono molto belle.
curiosità: hai una planetaria che sei riuscita a pagare meno di 500€? io col fatto che sono costretta a farmi il pane almeno una volta alla settimana, la vorrei proprio, ma tutte quelle che vedo mi sembrano totalmente inaccessibili…
a presto (riusciremo a vederci prima a poi)
15 Gennaio 2010 at 9:29miam miam! che buono il pane di patate…
i ilieviti ed io non andiamo tanto d'accordo, però che bello impastare!
tu unvece sei bravissima
un abbraccio
15 Gennaio 2010 at 9:39Non conoscevo queste patate peruviane, ma questo pane ha un aspetto fantastico, sembra davvero morbidisssimo!
15 Gennaio 2010 at 11:01Bacioni
fra
è veramente bellissima, che bel colore!!
15 Gennaio 2010 at 11:36carissima, ma sono patate dolci (o americane. Io cìho fatto anche degli scoones. Guarda qui per le patate
15 Gennaio 2010 at 14:12http://mammaiana.blogspot.com/2009/11/che-roba-e.html
Complimenti per il bel pane!
Complimenti per il blog.. davvero..
15 Gennaio 2010 at 15:45Spero passerai a trovarmi nel mio blog e se ti piacerà che tu lo aggiunga ai tuoi link preferiti… se ti va e me lo fai sapere sul mio blog ti aggiungo pure io nei link amici.
Buona cucina.
Matteo
@Gloria
grazie!
🙂
@manu e silvia
il pane si è un po' colorito di giallo… 😉
@laGaia
il mio carretto lo trovi a 100€ da rotex o sempre da loro, su ebay. io l'ho preso li'!
oggi ha fatto strani suoni, ma per iniziare penso vada benissimo!
ps anche Paoletta usa questo..
@daniela
grazie!
un abbraccio anche a te e alle piccole!
@Fra
e lo e'!
@Alem
:-*
@iana
infatti, appena tornata a casa, sono venuta a rivedere da te, ma mi sembrava un po' diversa.. gli scones, non me lo ricordavo… la prossima volta, vah!
@Matteo
16 Gennaio 2010 at 11:02grazie! mi sono aggiunta ai tuoi fans! Che bello essere riuscito a trasformare la passione in lavoro!
Negli States si trovano in tutti i supermercati e si chiamano yams anche se il nome dovrebbe sweet potatoes, che invece qui di solito viene usato per le varieta' pallide che in Italia vengono chiamate papate americane. Yams vengono chiamate quelle con la polpa arancione.
Io le faccio tagliate a bastoncini, le condisco con olio e sale e le passo in forno molto caldo fino a che sono morbide.
Buona l'idea di metterle nel pane.
16 Gennaio 2010 at 15:47Le conosco abbastanza bene e sono sicura diciamo al 99% (anche al 100 solo che è giusto conservare sempre qualche minimo dubbio ;)!) che siano loro
16 Gennaio 2010 at 22:29@Laura
ma pensa te… YAMS… ma sono peruviane o era una bufala?
@iana
17 Gennaio 2010 at 8:45OK!
ti ringrazio molto per l'informazione. credevo che costassero tutte uno sproposito… a questi prezzi ci si può anche pensare…
17 Gennaio 2010 at 9:34Io le ho visto solo nei programmi di Nigella… comunque quando vedo le meraviglie di pane e lievitati in genere che fate, io mi sento quasi mancare… essenso celiaca, ho le stesse difficoltà di Gaia, ma ancora non sono riuscita a buttarmi in questa impresa che mi sembra assolutamente faraonica!
17 Gennaio 2010 at 10:02@laGaia
mandami un'email che ti do l'indirizzo esatto!
@stefania
18 Gennaio 2010 at 21:50eddai, perche' non ti fai spedire un pezzetto della sua arzilla signora?? 😉
Gaia, le sweet potatoes o yams sono originate nell'America centrale. Pero' ripeto che il nome yams e' usato in maniera incorretta, dovrebbe essere limitato a dei tuberi di origine asiatica.
Mia nonna usava metterle in acqua e farne crescere delle piante che diventavano lunghissime e avevano delle foglie bellissime.
Ci sono tantissime varieta' di patate qui negli States, le mie preferite sono viola fuori o dentro, sono chiamate peruviane, e sono le mie preferite.
20 Gennaio 2010 at 15:22Laura,
ricordo che anche la mia maestra delle elementari aveva in classe una pianta fatta con le patate dolci!
le patate viola non le ho mai provate, ma so che si trovano anche da noi!
20 Gennaio 2010 at 21:06grazie per le info!!
Buona giornata!
Trattasi di patata americana ovvero patata dolce, più correttamente chiamata batata, che niente ha a che fare con la patata. Guarda qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Patata_americana
15 Giugno 2010 at 17:21Che bontà questo pane con la batata 🙂
5 Settembre 2011 at 9:13E' un'idea davvero fantastica… Sia per il sapore che per il colore. 🙂
Noooooooooooo!
6 Dicembre 2011 at 17:13Sapessi da quanto sto cercando queste patate americane senza successo. Le ho mangiate a Londra in una steakhouse e sono deliziooooose :oP
Non le trovo mai e la cosa che mi fa più rabbia è che ne producono parecchie in Puglia, mica a Timbuctù >:o(